ilPistone.com: Fine anno, si danno le pagelle della stagione rallystica

Leggo su italiaracing.net le pagelle stilate da Guido Rancati, noto giornalista del settore, sui piloti e non solo che hanno calcato le strade dei rally nazionali e non, ed ecco qui la sua pagella:
10 Sébastien LOEB Che dire ancora? Niente, dicono tutto i numeri: il sette delle vittorie che l’Extratrrestre ha rastrellato nella stagione che gli ha dato il settimo titolo iridato.

9,5 Juho HANNINEN Non era il favorito nella corsa al primo posto dell’Intercontinental Rally Challenge, ma il finlandese è tosto assai e alla fine l’ha spuntata. Da grande, anche sulle strade catramate.

9 Sébastien OGIER Piccoli campioni crescono. Soprattutto se c’è qualcuno che si impegna a dar loro modo di farlo: la federazione francese lo fa da anni e il ragazzo delle Alte Alpi ha sfruttato alla stragrande l’occasione datagli. Non più speranza, ormai è una certezza assoluta.

9,5 Paolo ANDREUCCI Nella serie tricolore, il garfagnino è una carta da giocare sempre. L’ha confermato una volta di più mettendosi in tasca il titolo con una gara d’anticipo. E strapazzando tutti – stranieri compresi – sulle strade che trasudano storia del Sanremo.

9 Jari-Matti LATVALA Mai dire ormai. Ma ci sta che il ragazzo con gli occhiali abbia definitivamente perso il vizio di stropicciare auto da corsa. Questo almeno fanno pensare le sue non banali prestazioni nel mondiale.

8 Robert KUBICA I suoi progressi sono evidenti, la sua passione per le corse su strada è straripante. Lo conferma la scelta di evitare con cura gli appuntamenti glamour come quello monzese.

7,5 Luca ROSSETTI Il salvabile lo ha salvato e non è poco. Ultimo ad arrendersi a Ucci nella contesa tricolore,, Rox ha dato lustro al suo palmares portandosi a casa il titolo continentale: non sarà molto, ma non è poco.

7,5 Petter SOLBERG Fra il dire e il fare, eccetera eccetera. Sempre pronto a gridare al mondo di essere l’unico a poter battere l’inarrivabile Loeb, Hollywood non dà seguito alle roboanti promesse. Ma fa comunque assai bene un po’ dappertutto.

7 Stefano ALBERTINI Quello che sa fare, il valsabbino lo fa molto bene. Vince l’italiano Junior, il Trofeo Clio e la Coppa riservata al migliore nelle due ruote motrici. Non gli basta per essere designato dalla Csai a battersi per uno dei sei posti a costo zero nella Fia Academy, ma questa è un’altra storia.

7 Andrea CRUGNOLA Bravo ovunque, ma soprattutto nelle incursioni oltre confine. Anche in quella spagnola dove si guadagna l’accesso al mondiale che verrà.

7 Kris MEEKE Confermasi non è mai facile e il nordirlandese lo ha confermato in una stagione con più luci che ombre. Ma è anche vero che molti errori li ha commessi cercando di supplire con i il coraggio all’inferiorità del mezzo che aveva. E la fortuna, si sa, non sempre aiuta gli audaci.

6,5 Luca BETTI Chi la dura la vince. E il cuneese conferma l’adagio popolare vincendo ad Antibes. Riscattando in un sol colpo le delusioni accumulate nella stagione continentale.

6 Giandomenico BASSO Di ritorno nel Bel Paese, Giando ha fatto meno di quanto fosse logico attendersi. L’impressione è che gli sia mancato qualcosa, forse il calore di chi, con la sua stessa divisa, gli stava intorno.

5 Kimi RAIKKONEN Dritti e rovesci. L’enigmatico finlandese non evolve e raccoglie poco. Meno di quanto fosse lecito attendersi.

4,5 Dani SORDO I sogni sono ancora sogni e l’avvenire ormai quasi passato… Struggenti, le parole di Luigi Tenco riassumono molto bene l’annata dell’iberico che, veterano nel mondiale, ancora non ha vinto niente.

4,5 Jan KOPECKY Forse il doppio impegno nella serie alternativa e nell’italiano lo ha confuso. Forse. Di certo da metà stagione in poi non è riuscito a confermare il tanto di buono che aveva fatto nel recente passato.

4 Mikko HIRVONEN Dove è finito l’irriducibile campione che aveva iniziato la stagione mettendo tutti in riga a Montecarlo e in Svezia resta un mistero irrisolto. Nell’attesa che venga chiarito, resta la delusione di tante, troppe gare anonime.

3,5 Renato TRAVAGLIA Chi troppo vuole, nulla stringe. E all’infedele trentino, che per un pugnetto di dollari gira le spalle alla Peugeot e alla Pirelli, resta ben poco fra le mani.

3 Sergio MAIGA & Giorgio CROCE Sulla graticola ancor prima che la stagione iniziasse, l ’organizzatore del Sanremo e quello del Friuli non trovano di meglio da fare che guardarsi in cagnesco, ciascuno con la non tanto segreta speranza di trovare per strada gli appoggi giusti per restare nel Cir. Ed è esattamente quello che volevano a palazzo, per continuare a gestire in pace il potere.

2 Luciano TEDESCHINI Ha corso per anni e conosce la materia. Ma usa l’esperienza accumulata nel tempo quasi solo per fiutare l’aria in modo da essere sempre in prima linea quando c’è da dire sì ai potenti. Anche avallando decisioni che fanno a botte con il buonsenso.

1 Angelo STICCHI DAMIANI Tutte le colpe non saranno sue, ma l’ingegnere pugliese è il numero uno della Csai e deve pur farsi carico delle tante scelte insensate operate dalla sub-federazione che presiede. Anche e non solo nella distribuzione delle titolazioni tricolori.