"tu sei scemo".   Senza punto esclamativo. E' quello che mia moglie mi ha detto tre volte negli ultimi dieci giorni.

La prima volta quando le ho detto che "probabilmente" mi sarei comprato una macchina come regalo per i miei ormai prossimerrimi 50 anni; lei mi ha chiesto "che macchina?" ed io le ho risposto "una macchina per andare in pista"; lei ha indagato "quanto costa?", io ho alzato, in una pallida imitazione del celebre segno churchiliano, due dita della mano destra, "duemila?", l'ho guardata sconfortato mormorando un minimizzante "venti".  "Tu sei scemo".

La seconda volta l'altro ieri, quando le ho detto che ieri sarei andato a Milano a vedere la macchina. "Tu sei scemo".

La terza volta ieri sera, quando, rientrato a casa, mi ha detto: "L'hai comprata, vero?", ed io ho risposto di sì. "Tu sei scemo".

Ma chiunque sia sposato da un po' di anni sa benissimo che un tranquillo e quasi sconfortato "tu sei scemo" è la semplice traduzione verbale di uno sguardo di compatimento condito da una affettuosa carezza.   Ciò che si concede a quel minorato mentale di uomo che si è disgraziatamente sposato anni prima, che è fuori garanzia e quindi non più restituibile alla famiglia di origine, e che negli anni è riuscito a dimostrare reiteratamente di non aver mai superato l'adolescenza mentale, anche all'approssimarsi della decrepitezza fisica.

Poi mi ha chiesto com'è, ed io gliel'ho mostrata:


Invece di dirmi per la quarta volta "tu sei scemo", e dopo che le ho raccontato il breve giro fatto con 2°C, è ovviamente passata a dei più prosaici "ti beccherai il torcicollo e la polmonite" e cose del genere: bene, chiunque sia sposato da un po' di anni sa benissimo che ciò è inequivocabile segno di definitiva accettazione, che ogni tanto l'argomento verrà utilizzato, esattamente come i calzini usati abbandonati in due stanze diverse, a generica riprova di idiozia, incapacità, inconcludenza ed infantilismo maschili. 

Sono invece stato seriamente ferito dal lapidario "ma papà, è BRUTTA!" proferito da mia figlia, che conserva nel diario la foto di una 599 GTO .
So però che cambierà idea quando, scomparso il permafrost che affligge le nostre lande, la porterò a fare un tranquillo giretto sulle colline.  Passerà a qualche commento analogo a quello che fece, anni fa, la prima volta che la portai a fare un giro in vespa: alla prima fermata, sorridendo commentò: "papà, perchè non metti il ginocchio per terra come Valentino?".  Probabilmente dirà qualcosa come "Schumacher va più forte". 

Il mio giocattolino per ora è nel garage di Marco, che me l'ha venduta; non appena il clima sarà più clemente, andrò a recuperarla, con lo stesso sfarfallio nello stomaco del primo appuntamento, a 15 anni, con una ragazzina di cui eravamo perdutamente innamorati.

Domanda sciocca....questa ce l'ha la retromarcia o devi scendere e spingerla come le moto?