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Che plinto... ma dove li trovano i designer(s) ?

pininfarina

asilo nido probabilmente

no, non c'è gara..almeno la 5gt ha una sua linea pseudo decente. qui han scolpito un mattone..

 

eh si ma deve aver mangiato la peperonata con l' impepata di cozze la sera prima 

mah non vi capisco.

Vi basate su un prototipo evidentemente costruito per l'occasione (vedere radio posteriore) non cogliendo un trend del mercato che farà delle crossover le auto più venduute.

Le suv sono già old, bmw ha innovato con 5gt che al di là di un estetica alle volte discutibile, ha indiscutibilmente lanciato anche nel segmento luxury la tipologia crosso over.

Comoda come un suv, ma coi vantaggi di una berlina.

A me pare un ottimo concepto d'idea, ovviamente da rifinire per benino (vedi cerchi e finiture) ma non è malvagia.

ma scusa, prototipo per l'occasione non vuol dire che deve far cagare. anzi, vedi la Jaguar a turbine. QuattroR l'ha provata, ha una linea eccezionale, ma ovviamente non è ancora pronta per la strada.

questa è meglio non sia mai pronta per la strada

come proporzioni visive si scontrerà con la x6 e non con la 5gt....
personalmente considerao la x6 l'auto più stupida della storia.... un camion con lo spazio interno di una utilitaria....
ma il mercato non la pensa come me... come sempre.... quindi penso e mi auguro che la DT avrà uno suo spazio nel mercato

questa faccenda fa veramente vomitare tanto paga pantalone.

Oltretutto ha una carreggiata assurda  Ne ho vista una incastrata nel passaggio al cortile di una casa del centro di Torino, con due piccoli marciapiedi di pietra ai lati della pavimetazione, eppure mi hanno detto che ci passavano Serie S, BMW7, persino Ducato e Daily!

riporto giusto uno dei commenti di autoblog:


Rossignolo il mariuolo non ha i soldi. Cos’altro avrebbe dovuto dire per convincere i vari soggetti pubblici (guarda caso) ad aprire i cordoni delle borse?
a ) questa m3rda non se la fila nessuno
b ) il mio prodotto si vende da solo. I conti saranno prestissimo in nero visto che gli acquirenti si stanno azzuffando per averla.
Già i modi ed i luoghi della presentazione fanno presagire l’andamento di questa iniziativa del c4zzo. Un costruttore normale, anche se di nicchia, non va certo a Roma, presso sede del governo. Vabbè che saranno (saremo, visto che i soldi sono i nostri) gli unici acquirenti, ma almeno un po’ di dignità…

Il telaio d’alluminio di un panzer come la recentissima “Audi A8 L security”, che, in merito al peso del telaio, possiamo annoverare fra le citate concorrenti, pesa 720Kg. La versione civile sicuramente molto meno (se qualcuno ha il valore esatto, lo posti).

Quanto peserebbe il telaio di questa De Tomaso? Poco più di 300Kg? Seeee, come no….

La fantomatica tecnologia di costruzione adottata da De Tomaso ha il nome di Univis

Mi auto-quoto
http://www.autoblog.it/post/26951/de-tomaso-a-termini-imerese-nascera-unutilitaria-anti-mini/1#2943042

    …Trattasi di brevetto, depositato in Italia nel 1982, acquisito dalla stra-fallita Rayton Fissore http://v3.espacenet.com/publicationDetails/biblio?CC=KR&NR=930003590B1&KC=B1&FT=D&date=19930508&DB=EPODOC&locale=en_EP
    Prego, scomodarsi a leggere almento l’incipit o la copia della domanda depositata in Italia. Il telaio è composto da una reticolo di elementi scatolati, congiunti da T, croci, ecc. Varia solo la lunghezza delle traverse. Con poche presse si realizza quasi tutto. Si taglia le traverse alla lunghezza voluta e si assembla. Banale come concetto. Sicuramente efficace in quanto a costi di produzione degli elementi. Ma, in quanto a costi, per quanto riguarda l’assemblaggio, come si pone rispetto ad un telaio realizzato in modo tradizionale? E’ certamente più laborioso ed intrinsecamente meno preciso visto l’alto numero di elementi del reticolo. Garantirà una rigidezza strutturale decente? Mah!
    Comunque, la costruzione del telaio con cotanta tecnologia non è certo una primizia dell’automotive http://it.wikipedia.org/wiki/Rayton_Fissore_Magnum Simpatico l’approfondimento sul modello in questione http://autodim3rda.blogspot.com/2009/05/rayton-fissore-magnum.html Come in un vecchio documentario della serie “connections” di BBC Science, man mano che si fruga è curioso vedere cosa salta fuori. In particolare si delinea un panorama minore della produzione automobilista italiana fatto di assistenza pubblica, sperperi e figuri con cui neppure uno stolto si metterebbe in affari. La storia dovrebbe insegnare qualcosa… Vedo che il brevetto “univis” è intestato a “Giulio Malvino”. Chi è costui? Oltre ad essere il genero pregiudicato del titolare della carrozzeria piemontese Fissore, vedo che ha un curricula che dovrebbe insegnare qualcosa. Ravando nell’archivio del Corriere trovo questo: http://archiviostorico.corriere.it/1995/aprile/04/Isotta_Fraschini_rinasce_Calabria_co_0_9504042900.shtml Leggete questo articolo di 15 anni fa. Ripeto. Leggetelo tutto. Ripeto ancora. Prendetevi 2 minuti per leggerlo. Siete riusciti a scorgere qualche analogia fra gli antefatti (aziende fallite rilevate, maestranze discoccupate rimesse all’opera, soldi pubblici, ecc.) e gli intenti (auto di lusso, obiettivi irreali) della vicenda Isotta Fraschini e della futura storia della De Tomaso? Rossignolo, oltre che per lo sfruttamento dell brevetto di cui sopra, è ora connesso a Malvino anche per la storia legata alla rinascita di ciofeche dell’automotive nostrano. Prevedo che saranno anche accomunati dalla “vittoria” di svariate commesse pubbliche volte all’assorbimento di una parte del parco invenduto. Ci posso scommettere Così come è successo per i Magnum negli anni ‘80 per l’esercito e le Forze dell’ordine, vedremo il vastissimo parco di auto blu italico contaminato da De Tomaso “anti-Mini” per la pula, De Tomaso “SUV” per esercito e forestali e De Tomaso “lusso” per i politici a Roma.

Corsi e ricorsi...

Certo che Rossigno ha un curriculum che uno di soldi suoi non gli darebbe un centesimo, evidentemente ha santi in paradiso bipartisan. Ma quando si fanno queste operazioni assurde dal punto di vista economico, purtroppo è proprio la gente come Rossignolo che salta fuori, un industriale serio non ci perde tempo. Con questi soldi bisognerebbe avere il coraggio di fare altro, non salvare l'esistente, riqualificare le persone, far partire attività compatibili con il territorio. Ma tutti sono contrari a partire dai diretti interessati che non vogliono cambiare e mettersi in discussione, e i malgovernanti e gli affaristi senza scrupolo hanno gioco facile.