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Guido ergo sum |
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Aprile 18, 2011, 09:43:08 am |
Utente standard, V12, 1739 posts |
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ma che mappatura hai usato sulla dorsoduro?
Le ho provate tutte, ma per lo più ho usato la S, ovvero quella full power. Ma non andava lo stesso... Cioè, chiaro che si in senso assoluto, naturalmente, ma era come guidare una Golf GTI che va come la 1.6 bifuel, qualcosa di storto c'era sicuramente. Un 1200 bicilindrico di quel calibro ti strappa le braccia, partendo al semaforo deciso e dando gas dovresti mettertela per cappello e invece niente di tutto ciò.
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Loggato
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Guido ergo sum |
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Aprile 18, 2011, 11:35:41 am |
Utente standard, V12, 1739 posts |
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Visto che ho partecipato anche io agli Orange Days, metto un mio commento per ringraziare in primis la KTM della splendida opportunità che mi ha permesso di rimettermi in sella.
La prescelta per la prova è la splendida (almeno per me) Duke R. [...]
Bella la Duke R... ha ancora un po' di allungo e schiena in più del 690 smc. Confermo che il mono KTM è tremendo... prende i giri in un attimo... Mi chiedo la differenza di target tra la Duke R e l'SMC. Forse una 20ina di km/h di range utile per curvare al top...
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Loggato
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Homer |
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Aprile 18, 2011, 12:25:23 pm |
Staff, V12, 89891 posts |
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Le ho provate tutte, ma per lo più ho usato la S, ovvero quella full power. Ma non andava lo stesso... Cioè, chiaro che si in senso assoluto, naturalmente, ma era come guidare una Golf GTI che va come la 1.6 bifuel, qualcosa di storto c'era sicuramente.
Un 1200 bicilindrico di quel calibro ti strappa le braccia, partendo al semaforo deciso e dando gas dovresti mettertela per cappello e invece niente di tutto ciò.
strano, sarà che non avevo mai guidato un bicilindrico ma io l'ho trovata davvero esplosiva come erogazione, fin troppo per i miei gusti!
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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Guido ergo sum |
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Aprile 18, 2011, 13:03:28 pm |
Utente standard, V12, 1739 posts |
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strano, sarà che non avevo mai guidato un bicilindrico ma io l'ho trovata davvero esplosiva come erogazione, fin troppo per i miei gusti!
Infatti quella che ho provato io secondo me aveva un problema. Poi non mi è piaciuto per niente il gas... a regimi intermedi aprendo un 20% già dava almeno il 50%, in basso invece dovevi smanettare altrimenti non partivi. Per me era proprio sballata... ma l'ho fatto notare quando son tornato e pur avendomi detto (credo) una mezza balla di giustificazione, mi hanno confermato che non era tutta a posto effettivamente.
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Loggato
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Homer |
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Aprile 18, 2011, 13:21:49 pm |
Staff, V12, 89891 posts |
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no non è così, te lo garantisco...specie in sport la risposta al gas è molto lineare...l'ho scoperto dopo che aveva l'acceleratore elettronico, all'inizio non ci avevo neanche fatto caso (e son partito in touring)
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Giorgio (TO, 46, 110, 75, 150) Opel Mokka 1.5D Elegance 2022 Suzuki Vitara 1.6 HT 1989 Triumph Tiger 1200 Rally Pro 2023
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vatanen |
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Aprile 20, 2011, 19:24:55 pm |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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Visto che ho partecipato anche io agli Orange Days, metto un mio commento per ringraziare in primis la KTM della splendida opportunità che mi ha permesso di rimettermi in sella.
La prescelta per la prova è la splendida (almeno per me) Duke R.
Esteticamente, come detto sopra, piace moltissimo; la silhouette è molto filante ed equilibrata, molto aggressiva nelle linee, lo scarico posto sotto il motore ed il relativo puntale danno ancor più slancio alla linea della moto. L'unico particolare che può far storcere il naso è il faro/cupolino, un pò ad effetto "mosca", ma a me piace così, non è una moto che deve passare inosservata, quindi è giusto che la "faccia" dica già che siam di fronte a qualcosa di particolare. In sella ci si trova subito bene, anche per uno spilungone come me, manubrio largo, sella alta il giusto, schiena eretta e movimenti del corpo liberi, senza impedimenti; mi piace! Bello anche il quadro strumenti, a dir la verità nulla di eccezionale, ma si da risalto al bellissimo contagiri che è quel che conta, con la velocità visualizzata sulla destra dello stesso da uno strumento digitale, non di immediata lettura, colpa anche del motore che “scuote” tutto a destra e sinistra.
Supermono; sotto il bellissimo e curatissimo (nota di merito che si può estendere a tutta la gamma delle Kappa) vestito, batte l'ultima evoluzione del monocilindrico di Mattighofen, portato alla stratosferica cilindrata di 690cc e all'altrettanto stratosferica potenza (per un monocilindrico) di 70cv. Facile immaginare cosa succede quando si pigia il "magic button" ed il motore prende vita. Un suono cupo, pieno e rindondante proviene dallo scarico, accompagnato da una vibrazione che, seppur molto più contenuta del previsto (il pistone ha un diametro di oltre 10cm ...), è senza dubbio avvertibile; e, tanto per capire a cosa siam di fronte, appena si sfiora l'acceleratore in folle, il motore tende a prendere i giri quasi istantaneamente, accompagnato da sbuffi decisi e cupi che fuoriescono dallo scarico ... che peperina!
Bando alle ciance, metto la prima e si parte; la frizione è splendida in quanto a modularità, ma 100 metri e la moto mi si spegne! Che figura, sarà la ruggine. Bastano però i primi metri fatti per uscire dal piccolo centro abitato per capire che la ruggine non centra assolutamente nulla. Andando a spasso infatti, il motore mostra immediatamente i suoi limiti; non ci son santi che tengano, la parola d'ordine è solo una: il supermono strappa, strappa, strappa. E vibra, a tutti i regimi. Bisogna farci l'abitudine è vero, ma mettiamo immediatamente le mani avanti, questa è una moto che deve essere usata da soli, gli spostamenti in coppia, anche se brevi, si trasformerebbero in un suplizio ed uno scontro tra i caschi del pilota e passeggero continui ad ogni apertura e chiusura del gas, sopratutto sotto i 3.000rpm. Considerando che sono arrivato alla prova su una 4 cilindri 600cc giapponese, beh, siamo agli antipodi.
Le negatività finisco qui e tutto quello che segue, sopratutto all'imbocco della piccola strada collinare che ci ha fatto da sfondo alla prova, sarà un crescendo rossiniano. Dapprima si apprezza la maneggevolezza e l'intuitività in movimento, sembra di guidare una mountain bike, non una moto; il peso poi, compreso quello del pilota, è caricato tutto sull'avantreno, non facendo altro che aumentare feeling e confidenza di guida; ti sembra di averla guidata da sempre. Altra nota molto positiva i freni, quello anteriore ha modularità e potenza, siamo al limite della perfezione; quello posteriore serve solo come “ASR manuale”, nel senso che si usa solo per ridurre eccessivi pattinamenti in uscita di curva o per scomporla in entrata. Le sospensioni sono invece molto rigide, come ci si aspetta da una moto del genere.
Ma è il momento di lasciare le strade del centro, freccia a destra, dentro la seconda e via, il mio amico con la SuperDuke scompare in un lampo davanti a me, non oso aprire in una marcia così bassa, dentro la terza e spalanco; la progressione è entusiasmante, il suono cupo e le vibrazioni che ti percuotono fanno si che il tutto diventi orgasmico, condito dal fatto che l'anteriore si solleva quel tanto che basta da farti credere di essere sospeso sulle uova; ma non bisogna deconcentrarsi, la curva è subito li, mi attacco ai freni anteriori, nessun tentennamento, stabilissima, la butto dentro con una facilità disarmante, per non parlare della velocità in curva; se la mangia in un momento! Un attimo e di fronte a te hai già il successivo rettilineo, allora via, mano destra salda, si ruota tutta la manopola e … cribbio, salta! Altro che strappare, la moto salta! Se sbagli regime in uscita di curva rischi di finire dritto nell'altra corsia; poco male, dentro la seconda, ruoto in maniera più delicata e … e questa volta mi devo letteralmente aggrappare con tutte le forze al manubrio, la sella è piatta e non c'è nulla, come su tutte le enduro, che freni il tuo lento ma inesorabile scivolamento verso il codino; ma è un attimo, sono già in zona rossa, “chiudi il gas, stringi la leva della frizione, su con tutta la violenza possibile la punta del piede sinistro, presto, bisogna fare presto” mi dico, la terza è appena entrata che il motore chiama già la quarta, “più veloce, più veloce”, incredibile, la progressione è talmente veemente che non riesco a stargli dietro con le cambiate, meno male che arriva la curva, santa curva! Il seguito, beh, il seguito lo sappiamo solo io e la “mia” Daisy Duke. Posso dire che ci siam diverti anche se è durato poco; una moto che è da considerarsi solo ed esclusivamente come un mezzo “generatore di emozioni”, scordatevi trasferimenti lunghi se non a patto di accettare di passare da un buon fisioterapista il giorno dopo.
Infine il prezzo, 8.800 per una monocilindrica, seppur di questa fattura, è una follia, una splendida follia!
un miraggio il madbob!! settimana scorsa son stato 3 giorni dalle tue parti,ma non ho avuto tempo di chiamarti,sorry...
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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