inziamo con una panoramica unrae.it
Pur se il risultato del mese ha mostrato il primo segno positivo dell’anno, dopo una serie di 12 mesi precedenti in flessione, ciò non deve trarre in inganno circa il reale andamento della domanda, chiaramente evidenziata dalla debole tendenza dei contratti che – secondo un primo scambio di informazioni fra UNRAE e ANFIA – si sono posizionati su un livello di 157.000 unità, il valore più basso mai registrato per lo stesso mese dal 1998, in flessione del 6% rispetto ai già bassi volumi dello scorso anno (167.300 unità). Utilizzando gli indici di stagionalità elaborati dal Centro Studi UNRAE - l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia - la proiezione per i contratti è inferiore a quella stimata per le immatricolazioni, pari a 1.810.000 unità a fine anno, come comunicato recentemente.
“In particolare – commenta Gianni Filipponi Direttore Generale dell’UNRAE - la domanda delle famiglie è quella che rispecchia lo stato di sofferenza del mercato. Queste ultime, infatti, hanno drasticamente ridotto la spesa complessiva per l’acquisto di autovetture, passata da 10,525 miliardi del primo quadrimestre 2010 a 8,207 miliardi dello stesso periodo 2011 (-22%)”. “E’ difficile pensare – prosegue Filipponi – che un livello di domanda così basso possa essere sostenuto a lungo da tutta la filiera automotive ed, in particolare, dalle reti di vendita nel nostro Paese”.
“In questo debole quadro dei consumi di auto nuove – commenta il Direttore Generale – si inserisce il pericolo di un ulteriore inasprimento della fiscalità gravante sul settore. E’, infatti, in atto la revisione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione, introdotta dal recente Decreto Legislativo sul federalismo fiscale”. “Oltre alla considerazione che l’Italia è l’unico fra i principali Paesi europei a prevedere una tassa di questo tipo – conclude Filipponi – non è immaginabile che la riforma del federalismo fiscale possa prevedere un ulteriore incremento di costi per gli automobilisti, già penalizzati da un elevato carico impositivo relativamente all’acquisto e alla gestione della propria vettura”.
L’analisi del cumulato gennaio-maggio – condizionata, per le vendite, dal confronto con i primi 3 mesi dello scorso anno caratterizzati dalla coda degli incentivi statali – evidenzia una flessione del 15,1% e 843.231 immatricolazioni (993.644 nello stesso periodo del 2010). I contratti, invece, indicano circa 833.000 unità, in crescita del 6% rispetto ai 780.000 dello scorso anno.
Tornando all’analisi del mercato, nel mese di maggio si conferma il debole andamento degli acquisti delle famiglie sopra ricordato, che hanno perso oltre 2 punti e mezzo di rappresentatività sul totale, portandosi al 64,2% (67,2% nei 5 mesi 2011 rispetto al 75,3% di un anno fa). Tutto ciò a fronte del recupero del noleggio e delle società, che registrano incrementi in maggio rispettivamente del 10,4% e 12,4%.
Prosegue, inoltre, la corsa delle motorizzazioni diesel, nel mese al 55,1% sul totale, che contribuiscono – assieme agli sforzi delle Case produttrici nel contenere progressivamente consumi e conseguentemente emissioni delle vetture immatricolate – a ridurre le emissioni medie ponderate di CO2 calcolate sulle nuove immatricolazioni, che in maggio si sono posizionate a 129,6 g/km (-3,6%) e nei primi 5 mesi a 130,3 g/km. Dal punto di vista delle alimentazioni, quelle a basso impatto ambientale in maggio hanno continuato a rappresentare poco più del 5% del totale (12% in maggio 2010).
La struttura del mercato di maggio, infine, evidenzia la crescita dei segmenti C (+13,4%) e D (+7,1%) e, dal lato delle carrozzerie, dei crossover (+74%), delle station wagon (+14,2%) e dei fuoristrada (+8,5%).
Infine, i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture in maggio hanno evidenziato 418.371 passaggi e una crescita del 7,2%, mentre in gennaio - maggio l’incremento è del 4,6% con 2.022.467 auto trasferite.
« Ultima modifica: Giugno 01, 2011, 19:54:34 pm da Dogui »