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Phormula |
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Aprile 13, 2003, 14:49:23 pm |
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Devo dire che prima di postare questa ?prova?, ci ho pensato su. Parecchio. Nella testa di un appassionato di motori, tutto quello che ha meno di 100 cavalli ormai non é degno di considerazione, se non come seconda macchina da far usare alla mamma. E invece io ho avuto l?occasione di provare una scatoletta di plastica lunga 3 metri e mezzo e spinta da un motore bicilindrico a miscela da 600 cc (595, per la precisione) e 26 miseri cavalli. Una Trabant 601 De Luxe, Trabi per gli amici.
Riconosco che era una di quelle cose che avevo sempre voluto fare. Per me la Trabant non é solo una macchina. E? la dimostrazione di come la passione per l?automobile possa fiorire anche sotto una dittatura e come l?automobile sia uno strumento di libertà. Non so quanti ricordano l?estate del 1988, quando le autostrade erano piene di Trabant cariche all?inverosimile, guidate da tedeschi in viaggio verso la libertà. E la notte che venne giù il muro, un amico si ricorda di avere messo la famiglia sulla Trabi ed essere andato a Berlino. Di avere attraversato il Muro passando attraverso un varco non più largo di un metro, sotto gli occhi della Polizia della DDR, che non sapeva cosa fare. E di avere, per la prima volta, capito cosa vuol dire essere liberi. Tornando alla Trabant, la vettura era l?unica macchina che il comune cittadino della DDR potesse aspirare di poter comperare. C?erano due possibilità. O comperarla nuova oppure usata. Nel primo caso bastava mettersi in lista d?attesa, attendere 10-12 anni e prima o poi la macchina sarebbe arrivata. Nel secondo bastava comperare quel che c?era e rassegnarsi a pagare una cifra sostanzialmente superiore al prezzo di listino. Una volta entrati in possesso della macchina, occorreva imparare ad averne cura, visto che averne un?altra non sarebbe stato poi così facile. Occorreva imparare il fai da te, perché la meccanica aveva bisogno di attenzioni particolari e la qualità della componentistica lasciava a desiderare. Ad esempio nelle notti invernali per assicurare un pronto avviamento il mattino successivo era auspicabile smontare la batteria e tenerla al caldo in casa. Ovviamente l?industria automobilistica della DDR (e quella dell?Est in generale) offrivano alternative alla Trabi, solo che si trattava di vetture accessibili solo alla nomenklatura o a chi se le era meritate, ad esempio vincendo una medaglia alle olimpiadi. E così, mentre noi sognavamo la Ferrari, il cittadino tedesco della DDR sognava il massimo del massimo della tecnologia automobilistica che lui potesse mai pensare di guidare, ovvero Tatra e Lada.
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Phormula |
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Aprile 13, 2003, 14:51:21 pm |
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La Prova La vettura mi é stata gentilmente prestata da un ragazzo che ho conosciuto vicino a Lipsia. E? una delle poche superstiti, visto che dopo la caduta del muro i tedeschi si sono affrettati a sostituire le Trabant con vetture occidentali usate e oggi si, ce ne sono ancora in giro, ma sono una presenza sempre più rara. E? una 601 De Luxe dei primi anni 80, colore kristallblau, che vuol dire azzurro carta da zucchero. Interni in finta pelle marrone. Discretamente conservata anche se un po? raffazzonata. Ho il sospetto che l?autoradio sia troppo ?occidentale? e quindi sia stata aggiunta in seguito. Salire a bordo vuol dire incastrarsi nell?abitacolo. La cosa che mi ha fatto impressione é stato avere il vetro del parabrezza immediatamente sopra il cruscotto, più o meno come nella vecchia 500. Microscopico e verticale, il vetro sembra lì pronto ad attendere che uno ci stampi sopra il naso. Oddio, forse la mia é una impressione esagerata, dovuta al fatto che sono abituato a quella specie di scrivania presidenziale che é la plancia del New Beetle. La sensazione che si ha seduti nell?abitacolo é quella che il mondo si sia improvvisamente ristretto. I sedili sono piccoli e gli spazi sono ristretti. E? come se ti avessero fatto sedere a bordo e poi avessero schiacciato la macchina attorno a te. L?unica cosa di dimensioni ?normali?, forse anche un tantino esagerate, é il volante, di rigorosa plastica dura, in stile anni ?60. Il posto di guida é di quelli che deve essere l?uomo ad adattarsi alla macchina e viceversa. Oddio, qualche regolazione c?é, ma serve a poco. Praticamente si guida come nella vecchia ?500, cercando di stare, se non comodi, per lo meno non così scomodi.
La strumentazione é ridotta al minimo. Tachimetro, contachilometri e qualche spia. Non c?é l?indicatore del livello del carburante. Come nei vecchi motorini c?é un rubiunetto a tre posizioni: chiuso, normale e riserva. E, dal momento che l?alimentazione é per caduta, quando si parcheggia la macchina, occorre ricordarsi di chiudere il rubinetto della benzina, per evitare di trovarsi con il serbatoio (26 litri) vuoto e il motore allagato. Nel modello De Luxe il rubinetto é collocato sulla plancia. In quello base occorre chinarsi in basso. In tempi passati, fare un frontale con una Trabi il cui guidatore aveva finito la benzina e si era chinato sotto il cruscotto per girare il rubinetto non era una eventualità tanto remota. Inutile dire che cosa succede se, al rifornimento, ci si dimentica di girare il rubinetto da ?riserva? a ?normale?.
Ho messo in moto il bicilindrico con un po? di trepidazione. La macchina era calda ed é partito al primo colpo. Il rumore si fa sentire, eccome. Sopra gli 80 é consigliabile integrare la conversazione con i gesti, per farsi intendere meglio dal passeggero. Comunque é una velocità oltre la quale non é molto consigliabile avventurarsi, perché l?assetto é molto dondolante e, soprattutto, occorre tenere presente che prima o poi sarà necessario fermarsi, in qualche modo. Ragion per cui mi sono astenuto dal verificare se la velocità massima di 100 Km/h promessa dal costruttore é effettivamente raggiungibile dopo un certo lancio.
Il cambio é del tipo con leva al volante, come si usava negli anni ?50, quando la macchina é stata progettata. Tutto sommato la scelta non é disprezzabile, visto che lo spazio tra i sedili é quello che é. Ci sono quattro marce e una retro. Dove siano é tutta un?altra cosa perché dire che gli innesti sono imprecisi é un eufemismo, una perla di humour inglese, come quando un londinese purosangue ti dice che sei ?non proprio alto?, per dirti che a malapena sei alto un metro e una lattina di Coca. Dopo qualche bestemmia del quarto grado della scala Mercalli e le inevitabili sfollate, comunque ci si fa l?abitudine e si riesce ad imbroccare la cambiata se non al primo, almeno al secondo tentativo. Comunque le marce sono sincronizzate e la frizione stacca senza strappare.
Il motore se la cava egregiamente. Come tutti i bicilindrici a miscela va un po? in affanno quando lo si fa girare basso, ma se uno ha l?accortezza di farlo ?cantare?, assicura prestazioni più che dignitose. Complice il peso molto leggero della vettura, ci si riesce a districare nel traffico con un certo brio. Con una sola differnza. Che gli altri, quelli nelle vetture ?normali?, stanno andando normalmente, mentre tu nella tua scatoletta di plastica stai pestando dentro e soprattutto stai facendo del tuo meglio per tenere lil passo del traffico del ventunesimo secolo.
Lo sterzo é di tipo democratico. Non impartisce ordini alle ruote. Si limita a dare dei calorosi consigli. Sarà che il giorno che ho fatto la ?prova su strada? c?era l?asfalto bagnato, sarà perché il rumore della meccanica e le sensazioni che provi ti fanno pensare di andare molto più veloce di quanto tu stia effettivamente andando, comunque non é roba da fare i cretini. Tanto più che il volante é molto grande, lo spazio é ristretto e la risposta é lenta. In compenso le manovre riescono benissimo, perché la Trabi é una di quelle vetture che vedi esattamente dove finisce. Non ha quei musi sfuggenti delle vetture moderne, che lasciano un mistero su cosa ci sia dopo il parabrezza. Nonostante le superfici vetrate e gli specchietti pensati al risparmio, si capisce benissimo quello che sta succedendo fuori.
La frenata é affidata a quattro onesti tamburi. Ovviamente non servoassistiti. Devo dire che fanno il loro dovere abbastanza bene. Purché non si chieda loro di farlo troppo spesso perché, come tutti i freni a tamburo che si rispettino, dopo una serie di frenate intense, i freni si prendono un meritato periodo di riposo.
Ovviamente il riscaldamento sfrutta l?aria di raffreddamento del motore (trasformando la vettura in una camera a gas se il collettore di scarico é bucato) e la ventilazione é affidata ai finestrini, rigorosamente manuali.
OK, questa é, in sintesi, la Trabant 601 De Luxe. Un salto nei primi anni ?60. Un?esperienza di guida che richiede una certa conoscenza di come erano le macchine del passato e una buona dose di sangue freddo per essere portata a termine. Soprattutto se uno ha sempre guidato macchine costruite dal 1975 in avanti. Guardando in casa nostra, direi che la macchina più vicina come sensazioni che mi sia capitato di guidare é stata una 600 del 1960. C?é una cosa che però é unica di questa vettura. E? una sensazione che non si può descrivere e che ti fa dimenticare tutti i difetti e che ti lascia un groppo in gola quando restituisci le chiavi al legittimo proprietario e lo inviti a bere qualcosa per ringrazialrlo. Ed é la sensazione, anche se solo per un?ora, di essere stati al volante di un pezzo della storia.
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Phormula |
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Aprile 13, 2003, 15:17:00 pm |
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Per la gioia del Mauring e di tutti gli appassionati della tecnologia ?avanzata?, nel senso di rimasta da parte, come la macedonia di ieri, quella che gli inglesi chiamerebbero ?yesteryear technology?, vi allego una foto del vano motore della Trabi, che ho scattato al museo della casa a Zwickau. Lo spazio accanto al serbatoio della miscela serviva ad alloggiare la batteria. Come si può vedere, é l?elogio del ?quello che non c?é non si rompe?, anche se, a sentire quelli che l?hanno avuta, ?quello che c?era si rompeva anche fin troppo spesso?. Per ulteriori informazioni su questa e altre vetture dell?Est, fatevi un giro su: http://digilander.libero.it/cuoccimix/index3.htm
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Phormula |
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Aprile 13, 2003, 15:52:27 pm |
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Beh, complimenti, un gran bel pezzo... Ti chiederei, se ne hai fatte e hai voglia di metterle "a disposizione", delle foto... Potremmo postarle qui di seguito...
Purtroppo "quando la sfighen é leggenden", la batteria della macchina fotografica tascabile ha dato forfait. La Nikon meccanica (che fuinziona senza pile, basta saper fare l'esposizione a occhio) era in albergo... Per cui ti devi accontentare di qualche foto che ho scattato al museo della casa. Questo, per esempio, é il telaio con la meccanica della Trabi:
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Phormula |
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Aprile 13, 2003, 15:59:42 pm |
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E per finire ne é stata fatta una versione DIESEL. Non so se il progetto é stato abbandonato per la cronica mancanza di fondi che affliggeva le case automobilistiche dell'Est (l'automobile non rientrava tra gli obiettivi del Partito)... ...oppure perché, se già era rumorosa quella a benzina, figuriamoci con il motore a gasolio. Comunque, come dice un mio amico, non é vero che il rumore del motore dava fastidio, tanto sia il guidatore che i passeggeri erano seduti con le ginocchia sulle orecchie, per via dello spazio angusto dell'abitacolo.
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