|
1257 Visitatori + 1 Utente = 1258
Anto
|
|
Pagine: 1 2 [3] 4
|
|
|
vigggi |
|
|
Aprile 16, 2003, 14:56:27 pm |
Visitatore, , posts |
|
Nel 1934 l?Associazione Internazionale degli Automobile Club (AIACR) annuncia una nuova formula che limita il peso delle vetture a 750 kg senza restrizioni sulle dimensioni del motore e che porta la lunghezza minima di una gara a 500 km. La Germania di Hitler sponsorizza due team per partecipare a questa formula Auto Union e Mercedes, elargendo 450.000 marchi ad ognuna delle due scuderie più premi speciali in caso di risultati positivi; la cifra può sembrare elevatissima ma riesce solo in parte a coprire le faraoniche spese alle quali andavano incontro i team. L?impegno economico annuo della Mercedes per poter competere si aggirava infatti attorno ai quattro milioni di marchi! In Alfred Neubauer trovano comunque la persona in grado di far fruttare al meglio le loro finanze. Inoltre queste due grandi squadre, con l?ausilio di nuovi materiali più leggeri, riescono ad equipaggiare le proprie vetture con motori da 4 litri anziché da 2 come accade per le altre scuderie. Entrambi i team hanno costruito le vetture più veloci del momento, sebbene lo scopo delle nuova formula fosse quello di limitare le velocità! Il responsabile del settore design della Mercedes, Dr. Hansel Nibel, progetta una vettura con un telaio convenzionale, sul quale applica tutta una serie di tecnologie innovative; diversamente l?Auto Union ? che altri non è che una cooperativa di quattro marchi Horch, Audi, Wanderer e DKW ? sceglie una strada più radicale per lo sviluppo della propria vettura da Gran Premio, la Tipo A. Progettata dal Dr. Ferdinand Porsche, questa vettura con motore centrale vede il pilota seduto molto in basso e in avanti e monta un v16 da 4,4 litri sovralimentato che funziona grazie ad uno speciale carburante la cui formula viene tenuta nel più rigoroso segreto. I fumi di scarico sono talmente forti che più di un meccanico viene colto da nausea e mal di testa! La vettura, come quella della Mercedes, monta sospensioni indipendenti sulle 4 ruote, un sistema derivato dal brevetto di De Dion per aumentare la maneggevolezza in presenza di buche o nella percorrenza di curvoni veloci. Entrambe le vetture vengono portate sul tracciato di Avus, vicino a Berlino, per le prove, durante le quali la Mercedes ha un problema al carburatore ed è costretta alla sosta lasciando in pista le sole tre Auto Union che sfilano davanti ad una folla di ben 200.000 spettatori giunti solo per vedere le prove: la promessa, neanche tanto celata, è quella di stare davanti alla famigerata Alfa di Guy Moll e Chiron! Due settimane più tardi le macchine tedesche assaggeranno la loro prima vittoria. Il Gran Premio del Nurburgring vede infatti una Mercedes al primo posto ed una Auto Union al secondo. Prima dell?inizio della gara, però, scoppia il caso: le Mercedes pesano 1 kg oltre al consentito! Seguendo il consiglio di von Brauchitsch, Alfred Neubauer fa togliere la vernice alle vetture per poter raggiungere il peso richiesto: in questo modo viene fuori l?alluminio delle scocche ed ha inizio la leggenda delle "Frecce d?Argento". Le vetture tedesche cominciano la loro scalata al successo. Più tardi, in quello stesso anno, l?Auto Union di Hans Stuck vincerà i Gran Premi di Germania e Svizzera, mentre la Mercedes di Caracciola vincerà il Gran Premio d?Italia e quella di Fagioli la corsa di Spagna. Nel 1935 sia Mercedes che Auto Union proseguono negli sviluppi con quest?ultima che sostituisce, alla molla della sospensione posteriore una innovativa sospensione a barra di torsione; entrambi i motori vengono aumentati tanto che l?Auto union schiera un potente 4950cc a 375 cavalli e la Mercedes risponde con un 3990cc che sviluppa la bellezza di 430 cavalli. Ma l?Alfa Romeo non sta a guardare e, per quella stagione, sviluppa una potentissima vettura a due motori dell?astronomica ? per quei tempi ? potenza di 540 cavalli: è la famosa Bimotore! Costruita dalla Scuderia Ferrari di Modena, questa vettura è concepita per circuiti ultraveloci come quello di Avus ma il suo tallone d?Achille sono i pneumatici enormi che è costretta a montare e il consumo veramente esagerato. Viene varato un Campionato Europeo che va subito a Rudolf Caracciola con le vittorie in Belgio, Svizzera e Spagna. Caracciola vincerà ancora il titolo nel 1937 e nel 1938 mentre sarà di Bernd Rosemeyer nel 1936. Le vetture tedesche dominano le corse e gli unici due piloti che riescono a vincere qualche gara sono Nuvolari e Chiron; le scuole francesi ed italiana si rifanno in questi anni nella formula riservata alle vettura da 1.500cc. Nella Formula principale, una delle vittorie di una scuderia non tedesca avviene, ironia della sorte, proprio al Gran Premio di Germania.
|
|
|
|
Loggato
|
|
|
ChB |
... senza questa, nessuno |
|
Aprile 16, 2003, 15:00:31 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
|
Comunque termino qui per non togliervi l'illusione di un marchio che ha fatto la storia dell'automobile Per parte mia non c'è nessuna illusione da togliere, "so" cosa guido ben prima dei "miracoli" di marketing Per quel che riguarda la "partecipazione" alla "Storia dell'automobile": DKW, Marchio membro, è stata la prima vettura a trazione anteriore a parte il fatto che la storia dell'Auto Union è stata portata alla luce negli ultimi anni a Volkswagen con un'abile operazione di marketing che a quanto pare convinto parecchia gente. Prima, fino a 10 anni fa, l'80% delle persone non sapeva cosa fosse Auto Union se non gli appassionati. Adesso improvvisamente il 90% della popolazione si ricorda di vittorie indimenticabili avvenute 65-70 anni fa e tutti appioppano alla Audi una storia ricca e blasonata. Complimenti alla Volkswagen. Beh, non sarebbe male che qualcun d'altro "imparasse", o meglio, sfruttasse a dovere ispirandosi a ciò che la propria "storia" ha vissuto Ripeto, io son contento di quello che ho, a livello automobilistico, faccio solo il "precisino" quando saltan fuori 'sti luoghi comuni [ma che storia ha? ma chi è? ecc. ecc.] da altri appassionati ma di altre Marche e non di quella che stanno "criticando" « Ultima modifica: Aprile 16, 2003, 15:23:03 pm da ChB »
|
|
"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
|
|
Loggato
|
|
|
Velox |
Sognando una rossa |
|
Aprile 16, 2003, 15:07:41 pm |
Utente standard, V12, 999 posts |
|
Beh, non sarebbe male che qualcun d'altro "imparasse", o meglio, sfruttasse a dovere ispirandosi a ciò che la propria "storia" ha vissuto Ripeto, io son contento di quello che ho, a livello automobilistico, faccio solo il "precisino" quando saltan fuori 'sti luoghi comuni [ma che storia ha? ma chi è? ecc. ecc.] da altri appassionati ma di altre Marche e non di quella che stanno "criticando" Purtroppo qui mi devo arrendere e darti ragione Secondo, conoscevo anch'io a grandi linee la storia Auto Union prima di oggi Quanto agli appassionati di altre marche che criticano le altre, io mi definisco più o meno neutrale con "leggera" propensione per le Alfa se poi consideri che guido una Daewoo Poi non ho messo in dubbio la validità di una Audi (trovami un solo messaggio in cui l'ho fatto e ti darò doppiamente ragione) ma semmai aver tirato in ballo la storia della Auto Union che, secondo me, non è la stessa cosa dell'Audi anche se intimamente legate.
|
|
|
|
Loggato
|
|
|
ChB |
... senza questa, nessuno |
|
Aprile 16, 2003, 15:18:16 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
|
Seguendo questo ragionamento possiamo pure dire che anche la Ferrari ha quasi cent'anni, d'altronde è nata da una costola Alfa Romeo e non 54 come in effetti è la sua vera età.
Magari il tuo ragionamento non farebbe una grinza tra "ferraristi" e "alfisti" [anche se sento tanti "alfisti" che si inalberano quando uno dice "rosso Ferrari" e tirano fuori giustamente la storia che il "rosso l'aveva prima l'Alfa e poi la Ferrari", sentito con le mie orecchie ]. Ma lo stesso ragionamento penso non avrebbe successo, per esempio, tra interisti e milanisti, visto che l'Inter è nata da ... una costola del Milan qualche anno dopo
|
|
"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
|
|
Loggato
|
|
|
baranzo |
Nothing's as it seems! |
|
Aprile 16, 2003, 15:18:39 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
|
Il fatto che Auto Union fosse stata rimossa è dovuto al fatto che essa era sinonimo dell'esaltazione ideologica nazista alle competizioni automobilistiche. Nell'immediato dopoguerra, e per parecchi anni a venire, parlare di quel marchio sarebbe stata considerata una forma di esaltazione dell'ideologia nazista. Oggi i tempi sono cambiati, e rivangare quel passato è possibile perché solo oggi è possibile scindere i successi sportivi dall'ideologia per la quale questi successi erano ottenuti.
|
|
“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
|
|
|
ChB |
... senza questa, nessuno |
|
Aprile 16, 2003, 15:22:13 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
|
Il fatto che Auto Union fosse stata rimossa è dovuto al fatto che essa era sinonimo dell'esaltazione ideologica nazista alle competizioni automobilistiche. Nell'immediato dopoguerra, e per parecchi anni a venire, parlare di quel marchio sarebbe stata considerata una forma di esaltazione dell'ideologia nazista. Oggi i tempi sono cambiati, e rivangare quel passato è possibile perché solo oggi è possibile scindere i successi sportivi dall'ideologia per la quale questi successi erano ottenuti.
Bellissima analisi, Beppe. Sai, però, chi aveva ingrifato il baffetto di Monaco con l'Auto Union "sportiva", vero?
|
|
"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
|
|
Loggato
|
|
|
ChB |
... senza questa, nessuno |
|
Aprile 16, 2003, 15:30:16 pm |
Utente standard, V12, 23581 posts |
|
Nessuno mette in dubbio che le Audi possano essere buona auto (benché Volkswagen tirate a lucido sarebbe la definizione più coerente ) ma cerchiamo di non farci prendere per il naso. Mi vuoi proprio far passare per il precisino rompi-OO [zitti gli altri ] ... è il tono "sarcastico" che hai, ma ci sono altri che sono molto "peggio". Infatti la mia "battaglia" è più che altro con il caro amico Viggì che continua a fare lo gnorri Alla fine è divertente ... il tutto
|
|
"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
|
|
Loggato
|
|
|
Loggato
|
|
|
Phormula |
|
|
Aprile 16, 2003, 15:41:00 pm |
Visitatore, , posts |
|
Che io sappia i quattro marchi che costituiscono l'Auto Union si erano messi assieme per la più semplice delle ragioni, evitare il fallimento, visto che l'economia della Germania di Weimar era al collasso e comperare automobili era l'ultima delle preoccupazioni dei tedeschi. Per la stessa ragione NSU ad Heilbronn aveva venduto le sue attività alla Fiat. Occorre poi ricordare che nel dopoguerra e fino agli anni '60, il gruppo Auto Union era di proprietà Mercedes, e la Mercedes permise la sopravvivenza o poco più. Tant'è che quando si fece avanti Volkswagen per comperarlo, trovò le porte spalancate. L'unica clausola che Mercedes mise in contratto era che Auto Union non avrebbe potuto costruire una macchina oltre i due litri di cilindrata (e non ricordo più quale peso). Volkswagen aveva comperato Auto Union perchè aveva bisogno di uno stabilimento (Ingolstad) per costruirci il Maggiolino (cosa che fu, dal 1964 al 1967), visto che le linee di Wolfsburg non riuscivano a stare dietro alla domanda e che allargare lo stabilimento non sarebbe servito a molto perchè in zona non si trovava manodopera. Poi le cose cambiarono, nei cassetti furono trovati i progetti per il motore a corsa corta che è alla base di tutti i motori VW, un progetto che Mercedes aveva osteggiato. Dopo qualche anno si convinse Mercedes a lasciar cadere le clausole, venne acquisita NSU e si trovarono anche altri progetti. Le Volkswagen di oggi devono ad Auto Union e NSU molto più di quanto si possa pensare. Quando venne presentata la 60 nel 1965, si decise di abbandonare il nome DKW e passare a quello Audi per sottolineare il passaggio a vetture di tecnologia più nuova. L'erede del Maggiolino nella testa di un giovane Ferdinand Piech era la EA 266 del 1969, che aveva il motore in posizione orizzontale sotto il sedile posteriore. Fu la consapevolezza che Auto Union aveva idee migliori a far cambiare idea al management. Io credo che se c'è qualcuno che si mangia le mani in questo momento è proprio Mercedes. Quanto al blasone, mi dispiace dirlo, ma il marchio del gruppo VW con il passato più glorioso è proprio Skoda. Fondata da Laurin e Klement, la Skoda nei primi decenni del secolo scorso era la macchina preferita da parecchi regnanti e come immagine rivaleggiava con Rolls Royce. Anche dopo la fusione con il gruppo siderurgico statale Skoda, le vetture ceche sono sempre state macchine migliori rispetto alla concorrenza. Poi c'è stata la guerra, il comunismo e sappiamo quello che è successo. « Ultima modifica: Aprile 16, 2003, 15:42:01 pm da Phormula »
|
|
|
|
Loggato
|
|
|
baranzo |
Nothing's as it seems! |
|
Aprile 16, 2003, 15:47:07 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
|
Certo che lo so
|
|
“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
|
|
|
Cizu |
solo lo stolto pensa, perche' il saggio già sa |
|
Aprile 16, 2003, 17:00:19 pm |
Utente standard, V12, 6982 posts |
|
Per quel che riguarda la "partecipazione" alla "Storia dell'automobile": DKW, Marchio membro, è stata la prima vettura a trazione anteriore no caro, la prima a trazione anteriore fu la francese traction avant o come si scrive
|
|
|
|
|
Pagine: 1 2 [3] 4
|
|
|
|