A distanza di una sola settimana le macchine di F1 tornano in pista con l’appuntamento del GP d’Italia a Monza.
Dopo quanto accaduto al GP del Belgio di domenica scorsa si riprende con una classifica più corta dove sono rientrati nei pretendenti al titolo iridato Button, Raikkonen e soprattutto il campione in carica Vettel.
La costruzione è del 1922 e venne fatta per celebrare il 20° anniversario di ACI Milano. Il progetto prevedeva un circuito ad 8 ma a causa del consistente abbattimento di alberi nel parco si decise di utilizzare alcune strade interne allo stesso.
Venne quindi progettato un circuito misto: stradale ad 8 di 5,5 Km ed un anello di 4,5 Km che avevano in comune un rettifilo e che si sarebbe dovuto percorrere alternativamente.
Dopo il gravissimo incidente avvenuto nel 1928, nel quale il pilota Emilio Materassi perse il controllo dell'auto sul rettilineo d'arrivo e piombò in mezzo al pubblico assiepato a bordo pista uccidendo 20 spettatori e ferendone oltre 40, vennero effettuate diverse variazioni al tracciato per ridurne la velocità. Una di queste è il Circuito Florio, disegnato dal conte Vincenzo Florio nel 1935[senza fonte], che unisce in modo originale tratti dell'Anello di alta velocità e dello Stradale, interrotti da varie chicanes.
Nel 1939 fu rifatta gran parte della pista. L'anello di alta velocità fu demolito, e la pista stradale fu modificata spostando più avanti la "Curva del Vialone" che adesso non immetteva più le auto sul vialone centrale del parco, ma su un nuovo rettilineo più lungo, subito dietro ai box e parallelo al rettilineo d'arrivo. Questo nuovo rettilineo (denominato Rettifilo Centrale) conduceva a due nuove curve a gomito che immettevano sul rettilineo d'arrivo (sostituendo l'originaria curva sud), collocate all'altezza della vecchia Sopraelevata Sud e pavimentate in pavé, furono battezzate "curve del porfido". La lunghezza del circuito diventò così di 6.300 metri.
Nel 1948 venne recuperato dai danni subiti nel 2° conflitto mondiale.
Nel 1955, onde renderlo adatto ai frequenti tentativi di record della velocità e per cercare di mettere in sicurezza il circuito, s'impose ai gestori la riprogettazione dell'Anello di Alta Velocità da costruirsi sulle ceneri del tracciato di uello abbattuto nel 1938.
Lo studio portò alla realizzazione di un "catino" capace di contenere una velocità costante delle auto sia nei rettilinei, sia sulle curve sopraelevate in cemento armato a pendenza crescente verso l'esterno. Il progetto prevedeva un tracciato di 4250 metri di sviluppo, comprendente due rettifili di 875 metri e due curve sopraelevate aventi sviluppi quasi simili intorno ai 1250 metri, con raggi differenti: a Nord con raggio 318 metri, mentre a Sud con raggio 312 metri. L'idea di affrontare i piena velocità le curva portò a dover ricorrere alla scelta obbligata di costruire una curva con un'elevata inclinazione trasversale che arriva alla punta massima dell'80% nel settore centrale (corrispondente ad una inclinazione di 38°40'), calcolato sul piano orizzontale. Vennero realizzate 14 torrette di segnalazione distribuite sul percorso di cui 7 sull'Anello di Alta Velocità. Le piccole costruzioni erano dei punti strategici di osservazione ed accoglievano oltre che i commissari, tecnici Radiotelevisivi, addetti alle segnalazioni, giornalisti e fotografi.
Rinnovata la variante goodyear.Nello stesso anno, durante una sessione di prove private, perse la vita il pilota Alberto Ascari: la dinamica dell'incidente, al quale non assistette alcun testimone, non è mai stata del tutto chiarita. La curva dove avvenne il fatale schianto, in precedenza chiamata curva del Vialone, fu ribattezzata curva Ascari in ricordo del campione scomparso.
L'impianto nella nuova conformazione, Circuito classico più Anello di Velocità pari a 10 km al giro, fu inaugurato con il Gran Premio d'Italia del 1955 su una distanza di 500 km. Le sollecitazioni centrifughe e di schiacciamento verticale contro il suolo nei due tratti sopraelevati, evidenziarono problemi di sollecitazioni fisiche ai piloti e guasti meccanici riportati dalle vetture, che indussero i piloti ed i team a disertare l'anello nelle edizioni 1957, 1958 e 1959.
L'Automobil Club Italiano nel 1957 e 1958, organizzò la 500 Miglia di Monza abbinato alla 500 Miglia di Indianapolis, in collaborazione con l'United States Auto Club e l'Indianapolis Speedway Corporation, gara articolata su tre manches, per un totale di 189 giri.
Nel 1961 si svolse l'ultimo Gran Premio d'Italia nella configurazione di 10 km ed anche a seguito dell'incidente mortale in cui perse la vita il pilota della Ferrari Wolfgang von Trips (il più grave della storia della F1)insieme a dodici spettatori sul rettilineo prima della Parabolica, il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, emanò nuove regole sulla sicurezza dei circuiti a cui il circuito brianzolo dovette adeguarsi. Dall'anno successivo si è sempre corso sulla sola pista stradale di 5.750 metri circa
Quando nel 1971 si superò la media dei 240 km/h si corse ai ripari con queste modifiche: furono realizzate delle chicane provvisorie, quindi nel 1976 si costruirono tre varianti permanenti in altrettanti punti del tracciato (sul rettilineo dei box, alla curva della Roggia e alla curva Ascari). La lunghezza della pista aumentò lievemente e diventò di 5.800 metri.
Altri interventi per migliorare la sicurezza furono effettuati nel 1994, 1995 e 2000:
rifacimento della variante Goodyear (quella posta sul rettilineo dei box),
rifacimento della variante della Roggia, la curva Grande e le due curve di Lesmo.
Furono anche costruiti nuovi box, più grandi e più moderni.
Nel 2009 vennero modificati i cordoli alle varianti Goodyear e della Roggia, con lo scopo di evitare tagli nelle " esse " da parte delle monoposto di Formula 1.
Dopo tutte queste modifiche la lunghezza del tracciato è attualmente di 5.793 metri
I circuito ha visto anche perdere la vita di molti piloti tra i quali: Materassi, Ascari, von Trips, Rindt, Arcangeli, Campari, Borzacchini, Czaykowski, Peterson e Ugo Sivocci; tra i motociclisti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen.
Quest’anno si è proceduto alla riasfaltatura di alcune parti del circuito brianzolo tra le quali la curva Parabolica che era stata oggetto di cedimenti nel manto stradale durante delle gare di SBK.
Ecco un po' di dati
Il circuito può ospitare oltre 120.000 spettatori
La lunghezza del circuito è di 5.793 km
Il n° di giri da percorrere sono 53 per un totale di 306.720 Km
Le curve sono 10 ecco i nomi delle più note:
01 - Var. rettifilo
02 - Cur. grande
03 - Var. Roggia
04 - Lesmo 1
05 - Lesmo 2
06 - Serraglio
07 - Curva del Vialone
08 - Var. Ascari
09 - Parbolica
Velocità max raggiunta 368 Km/h
Miglior giro R. Barrichello - 1'21''046 (2004, Ferrari)
Record Pole R. Barrichello - 1'20''089 (2004, Ferrari)
Pole 2011: Sebastian Vettel – 1’22”275 (Red Bull RB7)
Podio 2011:
1.Sebastian Vettel – Red Bull Renault – 53 giri
2.Jenson Button – McLaren Mercedes – +9.5
3.Fernando Alonso – Ferrari – +16.9
Piloti il plurivincitori:
Michael Schumacher 5
Tazio Nuvolari (una vittoria in coppia con Giuseppe Campari), Alberto Ascari, Juan Manuel Fangio, Stirling Moss, Ronnie Peterson, Alain Prost, Nelson Piquet e Rubens Barrichello 3
Fernando Alonso, D. Hill 2.
Costruttori plurivincitori:
Ferrari 18,
McLaren 9,
Alfa Romeo e Williams 6,
Lotus 5.
Ultima vittoria di un pilota italiano Scarfiotti nel 1966.
Albo d'oro delgli untimi 20 anni
1992: Ayrton Senna (McLaren)
1993: Damon Hill (Williams)
1994: Damon Hill (Williams)
1995: Johnny Herbert (Benetton)
1996: Michael Schumacher (Ferrari)
1997: David Coulthard (McLaren)
1998: Michael Schumacher (Ferrari)
1999: Heinz-Harald Frentzen (Jordan)
2000: Michael Schumacher (Ferrari)
2001: Juan Pablo Montoya (Williams)
2002: Rubens Barrichello (Ferrari)
2003: Michael Schumacher (Ferrari)
2004: Rubens Barrichello (Ferrari)
2005: Juan Pablo Montoya (McLaren)
2006: Michael Schumacher (Ferrari)
2007: Fernando Alonso (McLaren)
2008: Sebastian Vettel (Toro Rosso)
2009: Rubens Barrichello (Brawn GP)
2010: Fernando Alonso (Ferrari)
2011: Sebastian Vettel (Red Bull)
« Ultima modifica: Settembre 04, 2012, 10:13:43 am da SUBARUAIMONT »