ilPistone.com: SBK 2013 ed il suo futuro , notizie e curiosità

Intervengo con qualche riflessione "comprarativa" dopo aver letto svariate considerazioni di colleghi, tra i quali anche il bravo Mauro Sanchini che rivendica una sorte di parità dell'audience tra passato e presente. Il che non è del tutto vero. Ballano tre punti percentuali di aumento, che non sono pochi ma nemmeno ancora un obiettivo raggiunto. Penso però che si debba fare ordine. L'audience del primo round europeo della Superbike non è stata affatto stellare, ma è comunque più alta di quel che faceva su La7. Gara1 di Aragon,una corsa noiosetta e priva dei suoi migliori protagonisti, ha totalizzato tra Italia1 e Italia2 un milione di telespettatori con una share "reale" dell'8 e qualcosa %.
Di gara due parlo dopo.
Non trattandosi comunque di un trionfo, dico che non è nè merito nè colpa di La7 prima, o di Mediaset adesso. A patto di riuscire a ragionare staccandosi dai luoghi comuni e dalle simpatie o antipatie personali potreste arrivare anche voi ad una serie di conclusioni.
La Sbk registra un'audience che è un terzo se non un quarto della MotoGp. Sullo stesso canale. Giusto? Bene, significa che la strada fatta in questi anni col motomondiale, che ha proposto personaggi di altissimo spicco ed una copertura mediatica imponente, ha seminato affezione e passione che han travalicato lo zoccolo duro dei semplici appassionati. Il campionato in tv é diventato popolare per le corse, l'immagine e i suoi protagonisti; Valentino Rossi, che piaccia o no, su tutti.
E' un cammino che richiede tempo, ma che può ricominciare per le derivate di serie, servendosi di Mediaset che ha maggior potenza di fuoco di La7 e tentando di innescare una nuova crescita. A patto di essere consapevoli che il livello di popolarità raggiunto dal motomondiale in questi anni rimarrà comunque una chimera . Anche perchè l'offerta televisiva con l'arrivo del digitale terrestre per tutti è aumentata a dismisura.
A Mauro Sanchini, che di Valentino (come me e anche più di me) è estimatore e amico, dico con affetto che fa bene a difendere l'emittente per cui ha lavorato e il lavoro che ha fatto, ma non può dimenticare che, in alcuni casi, le gare furono oggettivamente maltrattate dal palinsesto. Ma non era nemmeno tutto lì. Gli ascolti non finivano nella stratosfera perchè erano inferiori le dimensioni dell'emittente e del campionato, che in compenso svettava per spettacolarità.
Ora c'è l'aggravante di una crisi che avanza inesorabilmente pure in Superbike, anche se a lungo si è fatta colpevolmente della gran propaganda per farci credere che andasse tutto a meraviglia.
Ed eccoci qua a fronteggiare la realtá: se oggi anche in Superbike ci sono solo 19 moto al via contro le famose 32 che erano il vanto fino a qualche anno fa, è evidente che non può essere colpa delle emittenti tv, nè del nuovo organizzatore (la Dorna) che al campionato ancora non ha messo mano. Per niente. Loro stanno guardando quel che hanno comprato, poi decideranno e vedremo cosa e in che senso. Il fatto è che anche nelle derivate di serie ci sono decine di piloti che pagano per correre, come nel motomondiale. O facciamo finta di non saperlo? Ci sono team che chiedono contributi all'organizzatore per non morire, o facciamo finta di non saperlo? Siamo tutti nella merda insomma, lo è il mondo, o facciamo finta di non saperlo e continuiamo a basare ogni nostro stupido ragionamento su quanto siano bravi o scarsi i telecronisti e su quanto siano "uomini veri" o "fighette" i piloti dell'uno o dell'altro campionato? Già, perchè questo è stato il massimo livello della discussione sostenuta negli anni fino qui sul magico mondo del web. Il che non è nè analitico nè maturo. Pensateci.
Dicevamo del palinesto che a volte non aiuta. Ecco, questo ora non si può dire di Mediaset . Tutt'altro. Ci sono infatti due emittenti (Italia1 e Italia2) che il loro palinsesto lo mettono totalmente a disposizione del motociclismo, sia dei prototipi che delle derivate di serie. Ricordo a tutti - ai moderati, a quelli di buonsenso, agli estremisti, agli ottusi e ai bastiancontrari - che non ci sarà weekend di moto senza che si vedano anche le gare di Supersport, Stock600 e Stock1000. Ciò che è già accaduto nel weekend scorso ad Aragon. Se questo panorama può essere oggetto di lamentele e rivendicazioni è un problema vostro, ma serio. E significa che non c'è proprio altro a cui attaccarsi per criticare. Per partito preso. A questo aggiungiamo che le due gare di Aragon dal punto di vista spettacolo e sorpassi sono state noiose. Ma molto. Non lo rileva nessuno? Non fa comodo? Non sono state certo quel tipo di gare in cui gli amici si telefonano tra loro per suggerirsi l'un l'altro di cambiare canale. Gara 2 soprattutto. Qualche uscita, fughe, piloti distanziati e nessun duello fino al traguardo, come nella miglior tradizione della MotoGp a meno che non non ci si metta qualcuno a muovere le acque. Le ciambelle insomma, a volte riescono senza buco e i commentatori, due, tre, cinque o sette, meravigliosi o scarsi, per quanta buona volontà ci possano mettere, si imbattono in difficoltà oggettive di entusiasmo. Si può reggere uno standard, si può descrivere e divulgare, ma non inventare ciò che non c'è stato. Poco male, anche certe partite di calcio escono noiose. La Sbk ha le qualità perchè questa resti solo un'eccezione. Il fatto è che i "veri appassionati", come si definiscono alcuni spettatori del motociclismo, dovrebbero rendersene conto da soli e apprezzare comunque il loro sport preferito, senza che sia io a ricordare che non sono la telecronaca o una bionda in pitlane che fanno la bagarre se la bagarre non c'è. Così si finisce per fare un torto a Chaz Davies che ha corso benissimo, anche se la sua fuga è stata noiosa, come lo sono state sempre anche quelle di Rossi, Lorenzo, Stoner ecc ecc. Ai "veri appassionati" il motociclismo dovrebbe piacere comunque, altrimenti che si è "veri appassionati" è meglio andarlo a raccontare alla propria zia o alla propria sorella.
Aggiungo che , pur essendo bellissima, la formula delle due manches presenta un altro problema. La seconda gara, alle 15.30, cade in un orario che nelle giornate di sole è scomodo per la massa che ha voglia di uscire. La F1 parte alle 14, la Motogp parte alle 14 e alle 15.30 è finito tutto. Tutti liberi di andare. Le televisioni non forzeranno la mano sulla modifica degli orari, ma è indubbio che anche questo sia un dato che può determinare alcune delle difficoltà dell'audience e del contagio come è sempre accaduto anche a La7. Quando Biaggi, ad esempio, vinse il mondiale si registrò un'audience bassissima a causa dell'orario e non certo per colpa di Biaggi, di Vignando o di Sanchini..
Da ultimo ricordo a tutti che proprio Max Biaggi, che della Sbk in Italia era forza trainante, è passato dalla pista alla cabina di commento, che Melandri ad Aragon ha avuto una serie di difficoltà oggettive. Possiamo meravigliarci se la massa degli italiani non si butta subito a pesce sulle vittorie di Chaz Davies o sui podi di Guintoli? Non sono ancora abituati a considerarli alla stregua di Rossi, Stoner, Pedrosa, Lorenzo, Marquez, eccetera eccetera. Ma ce la si può fare, si può migliorare, si può costruire e far conoscere. E' l'obiettivo. Così come potremo, anzi dovremo, migliorare anche noi che quest'anno reggiamo venti ore di diretta a weekend su due mondiali (uno dei quali del tutto nuovo) e ci perdonerete - immagino e spero - se nello sforzo di raccontarvi tutto ci è capitato e ci capiterà ancora di sbaglilare come esseri umani normali. Criticare dal divano o senza alzare le chiappe dalla sedia di una sala stampa è troppo facile se non si conosce tutto ciò che poche persone, ma poche davvero, fanno per portare al meglio le moto in casa vostra. Quanto al Biaggi commentatore: non riconoscere il valore di ciò che dice e di come lo dice, della sua esperienza e della sua capacità di leggere le gare è semplicemente miope. E' un valore aggiunto al racconto. Molto importante. La verità va riconosciuta al di là dei gusti e delle antipatie. Su tutto e per tutti.

Guido Meda, da Facebook