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Con la stagione del motorsport praticamente finita mi sono messo a spulciare un po’ qua e la (Wikipedia, motorionline, ecc) sui vari siti ed ho trovato poco fa la storia di un personaggio di cui non avevo mai sentito parlare bel mondo delle gare di F1: David Purley Pilota inglese classe 1945 ai tempi in cui corse in F1 era considerato un po’ un figlio di papà, famiglia agiata, nessun problema economico, solo donne e divertimento ma, ancora oggi viene ricordato per 2 fatti cruenti nella sua breve carriera in F1: 1-L’incidente che lo costrinse a chiudere prematuramente la sua carriera a Silverstone nel 1977: quando, a bordo della sua Lec, in una delle più brusche decelerazioni mai registrate in Formula 1: da 170Km/h a 0 in 70 centimetri (pari a 180G) a causa del blocco dell’acceleratore sulla sua vettura si schiantò alla curva Becketts. Inutile dire che Purley ne uscì parecchio malconcio. Fratture agli arti inferiori e 7 costole rotte lo costrinsero al ritiro. 2 - Ma quello per cui David Purley è ricordato con onore è il coraggio mostrato nel Gp di Olanda del 1973. Il GP si disputa sul circuito di Zandvoort. Purley corre la gara alla guida di una March 731 con i colori Lec (sponsor della ditta di frigoriferi del padre) mentre con la vettura gemella corre Roger Williamson. A un certo punto della gara la vettura di Williamson sbanda e si schianta contro le barriere strisciando per un centinaio di metri terminando la sua corsa a testa in giù in fiamme. La situazione sembra subito grave. Una vettura si ferma dall’altro lato della pista a circa 100 metri dalla carcassa della March. È David Purley! Scende in tutta fretta e comincia a correre alla disperata verso il compagno. È il primo ad arrivare e l’unico ad avere le giuste protezioni (non al top come quelle odierne ma comunque di livello superiore a quelle dei commissari e soccorritori di allora) per toccare il metallo rovente della vettura in fiamme. Cerca subito di rigirare la March, probabilmente sentendo l’amico chiedere aiuto. Ci mette tutta la forza e tutto il suo animo, ma i rottami sono troppo pesanti. Intanto il fuoco divampa. Chiede aiuto agli attoniti commissari, cerca di spegnere l’incendio strappando un estintore dalle mani di un commissario, ma il fuoco è animato dallo spostamento d’aria provocato dal passaggio delle altre vetture che continuano la loro corsa incuranti della gravità dell’incidente. Ma qui tutto il mondo è paese mi vengono in mente le polemiche seguite al tragico incidente al Rally di Lucca di quest'estate in cui persero la vita pilota e navigatore (Catelani / Bertoneri) e dove sono stati indagati alcuni piloti che seguivano l'equipaggio e che non si sarebbero fermati e non avrebbero neppurure chiesto auiuto dopo aver visto l'incidente che aveva bìvisto coinvolti i loro colleghi. La gara non viene interrotta, e un gruppo di spettatori che vuole aiutare il pilota a rivoltare la macchina viene bloccato dalla polizia, con il divieto di entrare in pista. I soccorsi, lenti, tardano ad arrivare. È la fine per Roger Williamson. Purley non lo vuole ammettere, e viene portato via a forza dai commissari. Mentre se ne va dalla pista guarda i suoi colleghi e i commissari con disprezzo, testimoni e ignavi in una situazione del genere. Pieno di malinconia si ritrova a camminare senza meta a lato del tracciato, non volendo capacitarsi della tragedia appena accaduta. Purley non volle mai essere considerato un eroe, tuttavia per il suo coraggio e la sua prontezza nell’intervenire in aiuto di un pilota in pericolo fu insignito della medaglia al valore, la George Medal, dalla Regina Elisabetta stessa, e del Siffert Trophy. (premio dato al pilota più combattente e/o generoso) Ma quello che fece quel giorno è un gesto talmente puro, che raramente si ritrova nello sport. David Purley morì nel 1985 a bordo di un aereo turistico mentre si dilettava in acrobazie mozzafiato al largo delle coste dell’Inghilterra. David Purley ha dimostrato che tutti gli uomini possono diventare piloti, ma non tutti i piloti sono dei veri uomini.
Il drammatico incidente
L'intervista post dramma
« Ultima modifica: Dicembre 02, 2012, 23:51:59 pm da SUBARUAIMONT »
La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso (Miky Biasion)
lo dicevo proprio qualche giorno fa ad un amico. La pista è lo specchio della società, una volta in caso di incidente i primi soccorsi arrivavano spesso da un'altro pilota, oggi tirano tutti dritto, per strada come in pista.