Quattro team del mondiale F.1, che potremmo definire "piccoli", ovvero Caterham, Force India, Marussia e Sauber, hanno scritto in comune accordo una lettera alla FIA. La missiva è stata redatta dalla Marussia, poi sottoscritta dalle altre squadre, e indirizzata al presidente Jean Todt, a Bernie Ecclestone e agli altri sette team del campionato. Nella lettera, si chiede di ripensare al piano del budget cap a cui Todt aveva rinunciato dopo il mancato supporto delle squadre di maggior peso. Senza un deciso cambiamento riguardo i costi in F.1, il rischio dei piccoli team è il fallimento e di conseguenza l'impoverimento della griglia di partenza.

"Tutte le squadre hanno dovuto sostenere un aumento dei costi per applicare la nuova tecnologia, ma solo cinque si arricchiscono a causa della quota sproporzionata dei soldi che entrano e che poi sono divisi in F.1", ha spiegato Bob Fernley della Force India che assieme a Caterham, Marussia e Sauber hanno chiesto un urgente incontro a Shanghai questo weekend. Sport Bild rivela che la Red Bull è d'accordo sulle esternazioni espresse in quella lettera e che occorre effettuare una più giusta distribuzione dei soldi tra i team.

In occasione di una conferenza stampa tenutasi a margine del weekend di gara a Shanghai il capo di Honda Motorsport Yasuhisa Ara
"Siamo tornati per via del nuovo regolamento che incoraggia i motoristi a cercare la massima efficienza nella combustione, l'alta pressione nell'iniezione diretta e molte altre tecnologie - ha dichiarato specificando quali saranno i progetti per il 2015 - La stagione che viene forniremo solo McLaren, al futuro per ora non ci pensiamo. Ovviamente vogliamo raggiungere ottimi risultati e sa da questi nasceranno nuove richieste meglio così".
Il dirigente ha quindi confermato che la nuova base aziendale europea avrà sede a Milton Keynes e sarà pronta per il prossimo giugno.

La Red Bull Racing ha denunciato che sulla vettura di Sebastian Vettel il sistema di controllo del consumo di carburante prodotto dalla Gill Sensors non ha funzionato in Q1.
I tecnici di Milton Keynes hanno segnalato il problema a quelli della FIA e il rispetto dell'erogazione dei 100 kg/h di carburante concessi oltre i 10.500 giri è stato controllato attraverso i parametri di telemetria dell'iniezione Bosch del motore Renault.
Non c'è stata, quindi, alcuna polemica nè contrapposizione dopo che a Daniel Ricciardo è stata confermata l'esclusione dal Gp d'Australia a Melbourne da parte del Tribunale d'Appello della FIA che ha deliberato il 14 aprile. L'inglese Autosport, grazie all'abile Edd Straw, avrebbe portato alla luce come mai siano sempre e solo i motori Renault a mandare in crisi i sensori.
Secondo il giornalista britannico, infatti, sarebbe emerso dopo accurate indagini che a mettere ko il flussometro sarebbe la benzina che ha omologato la Total: un componente chimico del carburante, in sostanza, farebbe sciogliere l'anello di tenuta del sensore che non sarebbe più nella condizione di funzionare.
Inizialmente si era detto che i guai erano dovuti ad un diverso montaggio del flussometro sulla Red Bull Racing, ma ora emerge un aspetto che, finalmente, potrebbe fare chiarezza sul perché si succedono le rotture con una casistica imbarazzante. Toccherà alla Gill Sensors modificare le guarnizioni del flussometro, visto che non si potrà vietare alla Total di portare in pista un carburante che è stato omologato regolarmente dalla FIA

Una nuova benzina potrebbe regalare alla Red Bull ben tre decimi a partire da Barcellona, prossima gara del mondiale di F1. Ne è convinto Helmut Marko, consigliere del team austriaco. In Cina le due Red Bull sono state battute dalla Ferrari di Fernando Alonso oltre che dalle Mercedes. Secondo Marko la rinascita della Ferrari è dovuta in gran parte ad una nuova benzina della Shell.
Marko ha spiegato al giornale Bild: “La Ferrari ha fatto un grande passo in avanti in Cina. Hanno un nuovo carburante. E anche noi ne avremo uno nuovo al più presto. Forse già dalla prossima gara in Spagna. La nuova benzina ci darà due o forse tre decimi” ha aggiunto Marko. “Quindi potremo avere almeno la possibilità di superare la Ferrari. Domenica i nostri piloti hanno provato ma non c’era verso di superare Alonso”.

La Marussia non ha in programma un cambio di denominazione in F1 nonostante il team non sia più di proprietà del costruttore russo. Si è appreso due settimane fa che il team inglese si è diviso da Marussia Motors, al momento in difficoltà finanziarie.
Una portavoce del team ha spiegato che il team è in questo momento di proprietà della Marussia Communications Limited. Ma secondo il direttore sportivo del team, Graeme Lowdon, ha ribadito che il cambio di proprietà avrà un impatto minore.
“Contrariamente ad alcune voci il team non è mai stato di proprietà del costruttore di auto” ha dichiarato all’agenzia PA. “Abbiamo un azionista in comune, Andrey Cheglakov, un azionista del costruttore e uno dei principali azionisti nel team di F1″ ha aggiunto. “Sebbene ci sia un obbio legame di marketing, non c’è alcun impatto su di noi. Finanziariamente siamo a posto, per quanto lo possa essere un team di F1!” ha aggiunto, escludendo un cambio di denominazione: “L’intera idea della Marussia va oltre un business legato alle auto, e non c’è stato alcun approccio in tal senso da Andrey che possa suggerire qualcosa al momento”.

Eric Boullier ha anticipato che la McLaren è ormai prossima ad annunciare il nome del suo nuovo main sponsor. Dopo aver chiuso la partnership durata ben sette anni con la Vodafone, infatti, la squadra di Woking è stata alla ricerca di un nuovo partner per parecchi mesi e ora pare finalmente che siamo ai dettagli, anche se il racing director non ha voluto dare indizi sul nome del nuovo sponsor.
"Il piano di Ron Dennis si sta avverando. Fino a quando non avremo chiuso l'accordo, firmando il contratto finale, non ci saranno annunci. Fino a quando non saremo arrivati a questo punto, le cose proseguiranno in questa maniera"
Nelle prime quattro gare della stagione la McLaren ha per ora dato spazio agli altri sponsor, inserendo a rotazione il loro logo sulle pance delle MP4-29 di Jenson Button e Kevin Magnussen.

La Red Bull sta indagando su eventuali danni al telaio utilizzato finora da Sebastian Vettel. Il team boss Christian Horner ha dichiarato che il quattro volte campione del mondo non ha ancora trovato il feeling con la RB10. Nelle prime gare del 2014 il tedesco non è riuscito a tenere il passo del suo compagno di squadra, Daniel Ricciardo.
“In scalata, Sebastian ha bisogno di un retrotreno stabile per il suo particolare stile di guida, con tutti i nuovi sistemi al momento non è così” ha dichiarato Helmut Marko, direttore del team.
“Nel 2012 c’è stato lo stesso problema, ma appena è stato risolto, si è rivelato imbattibile” ha spiegato a Sport Bild. “Non capiamo perchè le gomme di Vettel hanno un degrado molto più alto rispetto a Ricciardo” ha aggiunto Marko. “Stiamo investigando su eventuali danni al telaio”.

Marko ha spiegato che la Red Bull sostituirà il telaio per precauzione: “Appena sarà pronto, Vettel lo utilizzerà” ha assicurato Marko, chiarendo che se non funzionerà la sostituzione del telaio il tedesco risolverà comunque in breve tempo i suoi problemi: “Quest’anno è così complesso che neanche gli ingegneri comprendono tutto. Ciò rende più difficile per Seb affinare la sua vettura. Ma Sebastian è un perfezionista, ci lavorerà finchè non sistemerà tutto”.

I team di F1 stanno spingendo per rendere le vetture della categoria regina più spettacolari con il ritorno delle scintille dal retrotreno e dei dischi freno incandescenti. I team che fanno parte dello Strategy Group discuteranno nelle prossime settimane diverse proposte per rendere le vetture attuali più spettacolari visivamente.
Sebbene le idee che saranno valutate dallo Strategy Group saranno principalmente incentrate sulla riduzione dei costi, alcune proposte mirano a rendere semplicemente la F1 più eccitante.

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