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La Ferrari chiude positivamente il primo semestre 2013. Se da una parte rimane stabile il numero di esemplari consegnati (3.767 +2,8%), migliora nettamente sia l'utile di gestione ordinaria, a quota 176 milioni di euro (+22%), sia l'utile netto, con 116,2 milioni di euro (+20%). I dati confermano la decisione presa dai vertici, che vogliono limitare la produzione (con liste di attesa entro i due anni e un incremento limitato al 2%), migliorando il risultato operativo e tenendo alto il valore del prodotto nel tempo.
116 vetture in Italia. L'America, Canada compreso, resta il mercato principale con 1.048 esemplari consegnati (+9%). L'Inghilterra è invece ora il primo mercato europeo con 415 vetture (+6%), scavalcando la Germania (388 +1%), mentre è sempre più difficile la situazione italiana, con sole 116 vetture targate. Migliorano nettamente i risultati del Medio Oriente (264 +39%) e Giappone (172 +28%), mentre è in leggero calo la Cina con 350 vetture, 50 in meno del 2012. Su questo ultimo dato pesa la scelta di diminuire le consegne a Hong Kong, dove potrebbero presto cambiare le politiche fiscali.
Museo e classiche. Ferrari non è solo autovetture: è in costante crescita il lavoro del reparto Ferrari Classiche, mentre è cresciuto del 50% il giro d'affari dei rinnovati Ferrari Store, in via di aggiornamento in tutto il mondo. Anche il Museo fa segnare valori in crescita: sono stati 140.000 i visitatori nei primi sei mesi dell'anno, il 30% in più del 2012.