Ma lui non parla di cosa è "a disposizione", parla di ciò che realmente la gente si impegna ad imparare.
(il che non esclude che veramente la gente ci si metta eh, io non lo so...).

Da quello che vedo in ambito scolastico, oggi le informazioni sono infinitamente maggiori rispetto a quelle a cui potevamo accedere noi, ma questo non significa che gli studenti si mettano di buona lena ad apprenderle (anzi).

Proprio quello intendevo dire.

Non c'è dubbio che oggi ci sia piu' accessibilità a tutto, ma non c'è dubbio che vi è sempre meno voglia di accedere, perché costa fatica ed impegno, e nessuno insegna piu' a sacrificarsi per ottenere qualcosa.

e comunque è un problema che avremo sempre di diù, nel senso che la conoscenza aumenta ma è impensabile che un essere umano riesca ad apprendere tutti i concetti via via che la conoscenza aumenterà, tenendo conto che sempre da zero dovrà partire.

E infatti la grande sfida del futuro sarà a mio avviso fare in modo che si possa avere la conoscenza di alcune cose senza necessariamente doverle imparare tutte, per poi poter proseguire con l'evoluzione.

banalmente, la calcolatrice in un certo modo fa già questo, mi rende indietro il risultato esatto di un calcolo senza che io debba conoscere la metodologia per eseguirlo.
ovviamente io DEVO sapere perchè richiedere alla macchina il calcolo XY invece del calcolo AZ, ed è qui secondo me la sfida della scuola del futuro: mettere in grado le nuove generazioni di progredire acquisendo i concetti che servono senza necessariamente imparare a memoria tutto quanto.

non so se sono riuscito a spiegarmi

La settimana scorsa parlavo proprio con la prof di Musica di mia figlia (ebbene sì, sono andato a ricevimento anche dalla prof di musica, cosa mi tocca fare )
Fra le altre cose, mi diceva di uno studio condotto negli USA, secondo cui questi "nativi digitali" di cui tanto si ciarla oggi, alla prova dei fatti risultano più introversi e meno ricettivi, rispetto a quelli "meno digitali".
Evidentemente la maggiore facilità nel fare tutto, invece che "ampliare gli orizzonti", impigrisce.
Conclusione che a me pareva evidente anche senza uno studio specifico, se vogliamo è anche nella natura dell'uomo, ed è sempre stato così fin da quando dovevamo uscire dalla grotta a cacciare anziché andare al supermercato, ma tant'è, mi consola il fatto di avere un riscontro.

tieni conto però che se uno tra 500 anni dovrà apprendere da zero tutte le nozioni fino a diventare il master della fisica quantistica forse ci riuscirà quando avrà sì e no ancora 2 anni di vita... nel senso che più sono le nozioni e più ci metti per impararle.

Come la barzelletta della pagella dell'uomo primitivo che si incazzava con il figlio per il 5 in storia dicendo "ma sono 2 cazzate da imparare"

Sì ma nessuno ha l'obbligo di conoscere tutto... noi mica sappiamo tutto di tutto alla perfezione...
Quantomeno le nozioni di base, però, dovrebbero averle tutti.

Il rischio è che se poi ti tolgono la calcolatrice per qualche motivo, diventi di colpo incapace di compiere non solo azioni complesse, ma anche azioni banali.

E poi c'è da dire che noi crediamo erroneamente che una volta, senza calcolatori ed altri aiuti tecnologici, molte cose fossero proibitive.

In realtà la mente umana anticamente si è sempre ingegnata ed allenata per fare a meno di questi mezzi, tant'è vero che gli ingegneri di una volta, con regolo e tavole logaritmiche, non è che abbiano costruito opere tanto piu' scarse delle attuali, anzi... Per non parlare delle opere dei popoli antichi che ancora oggi possiamo ammirare. E lo stesso nell'arte. Ammiriamo quadri, composizioni musicali, sculture, componimenti letterari che sono stati ideati e realizzati senza alcun ausilio tecnologico.

Io mi ricordo ancora quando chiesi lumi al vecchio prof. di statistica su un calcolo probabilistico molto complesso, che mi aveva richiesto pagine e pagine di rottura di cojoni e uso del calcolatore. Lui, per controllare se il risultato fosse plausibile, si mise tranquillo alla lavagna, semplifica di qua, semplifica di là, sostituisci una funzione con una piu' semplice "tanto il comportamento è circa quello", elimina fattori che ad occhio a lui sembravano ininfluenti, poi, regolo alla mano, mi fa: "Vien fuori circa 0,6". E a me era risultato una roba tipo 0,58 !    Da inchinarsi per due ore fino all'ernia di fronte a cotanta manualità che rendeva inutili gli strumenti sofisticati.

Andrea, scusa ma credo di essere stato abbastanza chiaro... è evidente che quello citato è un mezzo... d'altronde oggi le nozioni tecniche di base sono così migliorate e anche la qualità degli strumenti è così migliorata che un novizio è in grado di muoversi meglio di un pro di non molto tempo fa...

chiunque frequenti una scuola di musica può rendersene conto molto facilmente...

ser oggi si sono affinate le tecniche, i metodi di insegnamento e gli strumenti sono più facili da suonare, mi pare abbastanza logico che il risultato sia migliore...

.infatti,  la tua schiena cosa dice? 
comunque, io lo vedo con gli studenti....senza calcolatrice son persi..ora,   non dico di sparare quelle cazzate alla "io non son laureato ma faccio i conti più veloci di tanti professoroni"  che dice il mio fruttivendolo..con rispetto parlando, in quanto non è che la gara è a chi sputa più lontano...però, almeno avere un idea dell'ordine di grandezza....essere capaci di inquadrare il problema. Altrimenti poi vien fuori che sbagli a digitare, prendi per buono il numero che è uscito....e vai cosi...

secondo me si stanno paragonando cose diverse...

rispetto al discorso iniziale si dovrebbe paragonare chi tot anni fa usava un 286 e chi oggi usa un pc recente...
a parità di operatore è evidente che chi usa il pc odierno ha più possibilità ed otterrà lo stesso risultato in meno tempo, oppure a parità di tempo potrà svolgere più calcoli....

se poi l'operatore è svogliato non farà un cazzo né col 286, né col mega calcolatore odierno

Ma l'hai letto quello che ho scritto?

Allora, cancello l'antipatica frase di cui sopra, scritta di getto col melafono (perché scrivere con quel coso è di una scomodità unica) e mi sposto su un dispositivo dotato di tastiera per chiarire meglio il concetto.

Io di musica non so manco "Fra Martino", quindi quello che tu dici, per me può essere verissimo e non lo contesto.

Il discorso che facevo è generale ed è questo: non necessariamente a un miglioramento delle tecniche di apprendimento, corrisponde un miglioramento dell'apprendimento.
Perché se così fosse, le scuole di oggi dovrebbero sfornare tutti premi Nobel, invece sfornano pochi talenti e tanti zucconi.

L'esempio del computer lo trovo calzante in altro senso: chi si ritrovava a dover programmare computer "primordiali" doveva fare attenzione al minimo dettaglio di ottimizzazione di memoria occupata e prestazioni, con tecniche che oggi uno può anche trascurare (ma sarebbe meglio se non lo facesse) grazie all'enorme potenza a disposizione.

Tutto qui.

("Fra Martino" riesco a suonarlo un po' a orecchio ma non ho la minima idea dei tasti che sto schiacciando )

Migliore di cosa ?   

Di Beethoven, Bach, Rachmaninov, Chopin, Paganini, ecc. ecc. ecc. che scrivevano le loro musiche a mano sul foglio di carta anzichè usare fantasmagorici strumenti elettronici d'ausilio alla composizione ?

Morricone ha fatto cagate ? Deep Purple, Genesis, Pink Floyd sono superati da un pezzo ?

Se la qualità della musica fosse migliorata col tempo grazie ai nuovi strumenti e ai nuovi metodi di insegnamento, oggi si ascolterebbero solo musiche moderne. Ma mi risulta che dalla classica alla lirica, dal rock al pop, musica leggera e via così, non si faccia  altro che ascoltare roba "antica" proprio per riprendersi dopo aver ascoltato le merdate odierne. 

C'è qualcosa che non va nella tua conclusione "logica".

Andrea suonare uno strumento è un esercizio fisico (mi riferisco alla tecnica esecutiva, ovviamente)... se hai un mezzo tecnico più valido sei certamente aiutato...

Da un punto di vista armonico, ripeto quanto detto... le informazioni mediamente disponibili sono maggiori oggi, rispetto a prima... Tutta la cosiddetta armonia jazz (per esempio) è stata sviluppata ed applicata dall'inizio del '900 ad oggi, con un grande sviluppo verso la metà dello stesso secolo... c'è stata e c'è a tutt'oggi una ricerca pazzesca, anche da un punto di vista ritmico... Contemporaneamente sono migliorate le tecniche di insegnamento...

Per cui chi si approccia oggi alla musica ha riferimenti molto più avanzati e strumenti (intesi in senso lato) migliori...

come si interfacci quanto sopra con:


non è chiaro...
Naturalmente l'informatizzazione e la tecnologia via via più spinta aumenta le possibilità tecniche degli strumenti (o di una parte di essi) e semplifica l'utilizzo degli strumenti stessi... Altrove Pino parlava di un certo JV1080 mitico modulo sonoro degli anni 80 (ricordo bene o erano già i 90?), molto potente ma complesso da utilizzare... per di più quel modulo aveva una funzionalità limitata... dopo dovevi aggiungerne molti altri... di marchi differenti, con linguaggi e software proprietari... etc. etc. etc. un tastierista, mediamente, portava dietro dei rack (una scatola che raggruppava questi moduli sonori) belli grandi e pesanti... di solito ci volevano un paio di persone... con un dedalo di cavi da fare spavento (tant'è che sul palco era spesso presente un saldatore e dello stagno...)
Oggi lo stesso tizio gira con un pc, una buona scheda audio ed una masterkeyboard...


era più facile prima? contenti voi...

il JV1080 è del 1994