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pasquale83 |
ALFA ROMEO cuore sportivo :( |
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Ottobre 06, 2015, 19:24:55 pm |
Utente standard, V12, 10074 posts |
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Pasca'... peggio di una figura di cioccolata c'è solo il momento in cui uno prova pure a mettersi da sopra... Ne sta parlando l'universo creato da un mese... d'altronde basta andare su google e scrivere "caso volkswagen", come ho fatto io ed esce una miliardata di pagine, come quella che ho postato... in fondo uno smartphone o un pc ce l'avrai pure tu... Le conclusioni che tiri... bah... forse è più o meno valida solo quella al punto 1. ho chiesto qui perchè viene fatta una buona cernita delle notizie... perchè molte pagine riportano notizie distorte o errate o chi per un verso o chi per un'altro cerca di affossare ancora di più la vw o cerca di giustificarla... poi per quanto riguarda le mie conclusioni, solo il punto 4 è frutto della mia -come vogliamo chiamarla?- fantasia, a meno che non siano errate le notizie riportate nel link da te postato per la precisione: Tutto quello che devi sapere sul caso Volkswagen
Scoperto per la prima volta nel 2014 e reso pubblico negli scorsi giorni, lo stratagemma per truccare i test antismog rischia di costare caro a Vw. 11 milioni i veicoli coinvolti: dimissioni del Ceo Winterkorn e multe miliardarie in arrivo Dario Falcini Dario Falcini
Pubblicato
settembre 23, 2015
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La diffusione pubblica del caso Volkswagen è avvenuta in modo improvviso, altrettanto immediato è stato il crollo del titolo borsistico. La scoperta del trucco ideato dal colosso automobilistico tedesco, però, risale a parecchio tempo fa. Senza un grande lavoro di analisi dei dati e un pizzico di buona sorte la vicenda non sarebbe mai venuta a galla. Lo scandalo non sarebbe esploso e il Ceo Martin Winterkorn non avrebbe dovuto dare le dimissioni.Volkswagen
Le prime incongruenze Una dettagliata relazione di Bloomberg ricostruisce le tappe dello scandalo, che ha il suo prologo nei primi mesi del 2014. I primi sospetti sorgono a Peter Mock, responsabile per l’Europa dell’International Council on Clean Transportation. L’Icct, organizzazione indipendente che si occupa di trasporti e sostenibilità, conduce test sulle emissioni nocive delle versioni europee di tre automobili diesel: una Volkswagen Jetta e una Passat, oltre che una Bmw X5. In laboratorio nessuno dei tre modelli risulta fuori norma per quanto riguarda la valutazione degli inquinanti, in particolare degli ossidi di azoto NOx. Diverso il discorso per le prove su strada, durante le quali i due veicoli Volkswagen forniscono prestazioni diverse e decisamente peggiori. La discrepanza è troppo evidente per passare inosservata, soprattutto se tali dati provengono da auto equipaggiate con un motore di ultima generazione come il diesel 2.0 Tdi ad iniezione diretta.
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I test americani Mock a questo punto chiama in causa i colleghi d’oltreoceano, in particolare il suo omologo John German. I modelli automobilistici presentano sensibili differenze tra i due continenti ed è dunque probabile che, a parità di condizioni, le versioni americane non sforino i limiti consenti per legge. Mock contatta due istituti: il California Air Resources Board è incaricato di effettuare i test sui rulli, mentre ai tecnici della Università della West Virginia spettano i controlli su strada. Guidano le due Volkswagen e la Bmw lungo i 2mila chilometri che separano San Diego da Seattle. A bordo assieme a loro c’è un’apparecchiatura Pems, Portable Emission Measurement System. Questa scatola, che si inserisce nel bagagliaio, rappresenta la tecnologia più sofisticata in circolazione per il controllo e l’omologazione di consumi ed emissioni: in Europa sarà utilizzata a partire dal 2017. I risultati inguaiano definitivamente il gruppo di Wolfsburg: alla guida le emissioni di NOx della Jetta superano i limiti di 15-35 volte, quelle della Passat di 5-20 volte. Nessuno sforamento per la BMW X5.
Le successive giustificazioni Mock e German chiamano in causa le autorità. Il California Air Resources Board avvia le indagini. A metà 2014 la Volkswagen è chiamata a dare delle risposte. La casa automobilistica argomenta che le differenze tra i valori misurati sono da ricondurre a piccoli problemi tecnici delle auto e alle sollecitazioni a cui la guida su strada, fatta di traffico e continue accelerazioni, le ha sottoposte. A dicembre Volkswagen esegue un aggiornamento volontario dei software di circa mezzo milione di veicoli venduti in America. Sostengono così di aver risolto il problema. Il California Air Resources Board, però, non crede alle ricostruzioni dei tedeschi e chiede conto della mancata segnalazione delle emissioni da parte dei veicoli. Gli elementi raccolti portano al coinvolgimento dell’Epa, la United States Environmental Protection Agency. (Foto: Wolkswagen)
(Foto: Wolkswagen)
Il mea culpa tedesco A luglio l’Epa minaccia lo stop alla vendita di tutti i modelli della Volkswagen negli Stati Uniti. L’azienda prova ancora a giustificarsi, ma la sua posizione ormai è compromessa. Il 18 settembre giunge l’ammissione definitiva, che svela l’imbroglio. Un dispositivo retto da un complicato algoritmo e progettato dallo stesso gruppo di Wolfsburg era in grado di identificare quando il mezzo era sotto esame e in quelle circostanze poteva limitare le emissioni di ossidi di azoto tramite interventi su alcuni parametri del motore e della centralina. Il software è stato posto in dotazione a 482mila veicoli venduti in America fra il 2009 e il 2015. Per ammissione dell’azienda in tutto sono 11 milioni i veicoli coinvolti in circolazione, i modelli europei non sarebbero esenti da imbrogli. L’Epa ordina di richiamarli tutti quanti e di bloccare la vendita negli Stati Uniti dei modelli Volkswagen che montano i motori incriminati.
Le prime conseguenze Ogni veicolo truccato può costare alla Volkswagen 37.500 dollari di multa negli Stati Uniti, in tutto il conto ammonterebbe a 18 miliardi. Oltre alla pena pecuniaria i dirigenti della Volkswagen rischiano di finire sotto inchiesta da parte del Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti per violazione delle norme antismog. Altro problema potrebbero essere le cause intentate dai consumatori. Si è già aperto, inoltre, un nuovo fronte europeo, che promette guai. Il primo governo a muoversi per chiedere accertamenti è stato quello francese, che ha anche promosso test casuali su un centinaio di auto in circolazione nel Paese. Mentre in Germania l’esecutivo ha annunciato una commissione d’inchiesta, in Italia il pm torinese Raffaele Guariniello ipotizza il reato di disastro ambientale e si prepara a convocare i vertici italiani dell’azienda. Anche il Ministro dell’Infrastrutture Delrio ha annunciato controlli a campione. Infine è arrivata la mossa di Bruxelles: “Incoraggiamo tutti gli stati membri a compiere le necessarie indagini” ha detto Lucia Caudet, portavoce della Commissione Europea per Industria e Mercato interno. Volkswagen ha già accantonato 6,5 miliardi di euro per far fronte alle spese legate allo scandalo. Tutto questo senza calcolare l’enorme danno di immagine che simili rivelazioni comportano per una potenza mondiale del settore, che da sempre investe comunicativamente sulla propria anima green. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha messo sotto osservazione i titoli della compagnia. (Foto: Gareth Fuller/PA Wire/LaPresse)
(Foto: Gareth Fuller/PA Wire/LaPresse)
Solo l’inizio? Nel frattempo Volkswagen ha già pagato caro in Borsa la vicenda: nelle ore successive la pubblicazione della notizia le sue azioni hanno perso circa il 20% del valore a Francoforte. Il giorno 24 la quotazione ha avuto un rimbalzo, poi vanificato da successive perdite miliardarie. Non solo la casa di Wolfsburg è andata a picco: giovedì il crollo ha riguardato i principali brand europei del settore, su tutti Bmw, Fiat e Peugeot. Risulta ormai evidente che il Dieselgate sia a un passo da investire le altre grandi case automobilistiche. Bmw, pur uscita indenne dai primi test su strada, è ora chiamata in causa dalla rivista tedesca Auto Bild. Secondo il giornale le emissioni di ossido di azoto delle X3Drive 20d avrebbero superato di 11 volte i limiti previsti dalle norme Euro6, come riportano dati dell’International Council on clean transportation. “Mai usato dispositivi che influiscano sull’esito dei test” la risposta giunta da Monaco di Baviera. Sempre in Germania Audi, Opel e Mercedes-Benz avrebbero in passato restituito risultati insolitamente difformi nelle prove in strada e in quelle in laboratorio. Coinvolta anche Seat, consociata spagnola di Volkswagen: secondo El Pais circa mezzo milione di modelli utilizzano il software truccato. La faccenda inoltre pare destinata a investire anche le alte sfere della politica continentale perchè, scrive il britannico The Guardian, i governi di Germania, Gran Bretagna e Francia avrebbero fatto pressioni sulla Commissione europea per evitare una stretta sui test anti emissioni. Insomma le falle nel sistema di controllo sarebbero state note, anzi volute.
Le inevitabili dimissioni Fino a poche settimane prima Martin Winterkorn era stato giudicato dagli azionisti di Volkswagen il miglior manager possibile. Clamoroso eppure inevitabile, dunque, il suo passo indietro dalla carica di Ceo. Sedeva su quella poltrona dal 2007 e puntava a terminare il suo mandato nel 2018. Per giorni, pur negando ogni complicità, non era riuscito a abbozzare una linea difensiva credibile. “Mi dimetto per il buon nome del Gruppo ma non ho responsabilità” ha commentato. Oggi Volkswagen è retta da un consiglio esecutivo composto da sei persone, la nomina del successore di Winterkorn dovrebbe giungere a breve. Non dovrebbe volerci molto nemmeno per il repulisti ai vertici, con tante teste destinate a saltare. “Chiunque abbia preso parte alla frode ha arrecato un danno incalcolabile alla Volkswagen, e ne pagherà tutte le conseguenze” si legge su un comunicato diffuso il 24 settembre. Il gruppo ha anche fatto sapere che si muoverà per via legale contro i responsabili e ha varato una commissione d’inchiesta per fare luce su quanto accaduto. Intanto però, da quanto si apprende, l’ex Ceo non ha di che lamentarsi: avrà diritto ad una pensione da 28,6 milioni di euro e con ogni probabilità nessuno potrà togliergli una ricca buonuscita. « Ultima modifica: Ottobre 06, 2015, 19:27:53 pm da pasquale83 »
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Phormula |
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Ottobre 06, 2015, 20:40:00 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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mi potevo mai leggere 56 pagine di 3d tra IT e OT?!
L'unica volta che riusciamo QUASI a restare in tema, tu NON leggi?
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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MarzulLaurus |
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Ottobre 06, 2015, 22:31:49 pm |
Utente standard, V12, 23763 posts |
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L'unica volta che riusciamo QUASI a restare in tema, tu NON leggi?
Rotfl... Oggi a radio 24 è stato intervistato un tizio che da, quanto ho capito, è un sindacalista interno a vw, di origine italiana... si dovrebbero trovare i podcast sul loro sito... molto interessante... peccato sia dovuto scendere troppo presto... in ogni caso il conduttore lo incalzava proprio sul discorso dei privilegi economici di cui hanno goduto anche i lavoratori...
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Loggato
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Ottobre 07, 2015, 08:02:33 am |
Utente standard, V12, 46987 posts |
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intanto mueller ha detto chiaramente che ci sarà una revisione dei programmi lacrime e sangue
imho addio ai programmi sportivi (ecco forse terranno solo porsche le mans) quindi audi e ve con wec e wrc li vedo a fortissimo rischio , idem dtm e vari cup.
Cambieranno il r&d risparmiando e puntando tutto sul marginalizzare le ricerche fatte (elettrico in primis) , ovviamente non esclude riassetti del gruppo sia occupazionali che brand.
Da tremare ....
Ahhh, che peccato. Non vedremo piu' quelle suppostine insulse da mezzo litro per 100 Km, che non servono a niente e costano come il programma Apollo. Una perdita incalcolabile.
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niu |
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Ottobre 07, 2015, 08:05:30 am |
Visitatore, , posts |
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Ahhh, che peccato. Non vedremo piu' quelle suppostine insulse da mezzo litro per 100 Km, che non servono a niente e costano come il programma Apollo. Una perdita incalcolabile. in compenso vedremo golf a prezzaccio per tutti!!
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Loggato
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Ottobre 07, 2015, 08:08:26 am |
Utente standard, V12, 46987 posts |
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in compenso vedremo golf a prezzaccio per tutti!!
Si, bolse e col piscio. Ma chi le vuole ?
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&re@ |
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Ottobre 07, 2015, 08:12:14 am |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Io ho già visto una Golf GTE in centro a BO. Ho visto anche una BMW i8 notevole su strada (a parte i filetti blu, che sono pacchiani).
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Loggato
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Ottobre 07, 2015, 08:12:32 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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A quanto pare la campagna di richiami inizierà solo a gennaio 2016, durerà tutto l'anno e non sarà limitata ad un aggiornamento al software ma in alcuni casi richiederà la sostituzione dell'impianto di iniezione e del catalizzatore. A questo punto l'ipotesi che senza trucco questi veicoli non avrebbero nemmeno passato l'omologazione europea prende corpo, e l'ipotesi di un blocco della circolazione delle auto non ancora aggiornate non è più così peregrina...
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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niu |
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Ottobre 07, 2015, 08:14:14 am |
Visitatore, , posts |
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A quanto pare la campagna di richiami inizierà solo a gennaio 2016, durerà tutto l'anno e non sarà limitata ad un aggiornamento al software ma in alcuni casi richiederà la sostituzione dell'impianto di iniezione e del catalizzatore. A questo punto l'ipotesi che senza trucco questi veicoli non avrebbero nemmeno passato l'omologazione europea prende corpo, e l'ipotesi di un blocco della circolazione delle auto non ancora aggiornate non è più così peregrina...
attendo comunicato a minuti
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Loggato
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MRC |
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Ottobre 07, 2015, 08:14:29 am |
Utente standard, V12, 19993 posts |
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A quanto pare la campagna di richiami inizierà solo a gennaio 2016, durerà tutto l'anno e non sarà limitata ad un aggiornamento al software ma in alcuni casi richiederà la sostituzione dell'impianto di iniezione e del catalizzatore. A questo punto l'ipotesi che senza trucco questi veicoli non avrebbero nemmeno passato l'omologazione europea prende corpo, e l'ipotesi di un blocco della circolazione delle auto non ancora aggiornate non è più così peregrina...
se fosse vero altro che software che in EU non entra in funzione. Meriterebbero di fallire in toto o essere smembrati e rivenduti a pezzi alle altre compagnie.
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abrasda |
catrame bruciabenzina sinfonico |
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Ottobre 07, 2015, 08:14:47 am |
Utente standard, V12, 8189 posts |
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ormai tutti pisciano
no fca non ha attualmente urea su nessun diesel eu6 1,3 1,6 2,0 2,2 3,0 sono tutti eu6 compliant senza urea su tutte le applicazioni e senza sw truffaldini solo sul ducato /ram promaster per gli usa usa urea..
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MRC |
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Ottobre 07, 2015, 08:20:40 am |
Utente standard, V12, 19993 posts |
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no fca non ha attualmente urea su nessun diesel eu6 1,3 1,6 2,0 2,2 3,0 sono tutti eu6 compliant senza urea su tutte le applicazioni e senza sw truffaldini
solo sul ducato /ram promaster per gli usa usa urea..
insufficienza renale? controllatina alla prostata di maglionne?
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J. C. |
I'm doing my bit for global warming. |
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Ottobre 07, 2015, 08:34:56 am |
Global Moderator, V12, 12792 posts |
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...bisogna quindi insegnare a governare con la persuasione e il ragionamento, senza mai ricorrere al terrore ed alla superstizione... ------------- SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS ------------- Perché gli squali non attaccano gli avvocati? Cortesia professionale...
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