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1246 Visitatori + 1 Utente = 1247
Homer
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Emi |
...e quattro! |
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Ottobre 29, 2015, 17:45:44 pm |
Utente standard, V12, 58199 posts |
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ma tra i due tieni Vale, che ha massimo due anni davanti? comprendo gli sponsor ma devi anche vincere, e come si diceva pagine fa probabilmente rossi è all'ultimo anno buono
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"Casey è il pilota con il più grande talento che io abbia mai incontrato" JLorenzo, Stoner a Rossi “La tua ambizione è superiore al tuo talento”… mancherai Casey, per me sei a livello del mito Kevin
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niu |
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Ottobre 29, 2015, 17:56:05 pm |
Visitatore, , posts |
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ma tra i due tieni Vale, che ha massimo due anni davanti? comprendo gli sponsor ma devi anche vincere, e come si diceva pagine fa probabilmente rossi è all'ultimo anno buono
Il Pompone è una sfida difficile per tutti!
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Loggato
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vatanen |
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Ottobre 29, 2015, 18:46:50 pm |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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In effetti, fossi in Yamaha stringerei i denti, alla peggio rimetterei il muro...
purtroppo i piloti vincenti sono 2, più 2 ottime seconde guide e qualche scommessa...se lorenzo se ne va,non va certo in honda a farsi guerra con marquez,andrebbe eventualmente in ducati.liberando posto per iannone,una scommessa...
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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tappo |
when the dream comes true |
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Ottobre 29, 2015, 19:48:55 pm |
Utente standard, V12, 14584 posts |
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(Sportal.it) Dani Pedrosa è tornato a parlare dalle pagine di motosprint.it e ha sferrato un duro attacco a Valentino Rossi. "Mi ricordo che lui ha sempre detto, in casi simili, 'Le gare sono così'. Quindi c'è contraddizione tra quello che diceva quando i duelli aggressivi finivano bene per lui, con ciò che dice oggi". "Do ragione a Marc questa volta. E quello che è successo non è una cosa bella per il nostro campionato. Non doveva accadere una cosa simile: c'è stata troppa tensione sin da giovedì. Valentino voleva che Marc si calmasse, ma lo conosco Marc... E' il mio compagno di squadra da tre anni: lui è un lottatore ed ero sicuro che non si sarebbe mai calmato". E ancora: "Chi entra all'interno, poi non può andare diritto per portare l'avversario fuori pista. Non si fa in quel modo. Comunque le gare a volte sono così: anche in passato ho visto episodi simili e mi ricordo che affrontammo già il discorso della guida troppo aggressiva ai tempi di Simoncelli. Dopo tutte quelle polemiche pensavo che fosse chiaro che bisogna guidare con la testa, invece vedo che non sempre è così...". "Io non voglio dare lezioni di morale, ma bisogna essere corretti, noi siamo un esempio per tanti giovani e non bisogna che i ragazzi pensino che le gare si risolvano in quella maniera. Non è corretto", la chiosa.
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La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona, la pratica è quando tutto funziona ma non si sa come; spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè.
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&re@ |
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Ottobre 29, 2015, 21:20:21 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Loggato
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Emi |
...e quattro! |
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Ottobre 29, 2015, 21:40:39 pm |
Utente standard, V12, 58199 posts |
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In Ducati se arriva Lorenzo penso saluteranno il dovi, che forse, se promuovessero un tech3 nel team ufficiale potrebbe sperare di ritornare da poncharal, diversamente per lui sarebbero cazzi, ok che collauda, ma non basta,
In Honda non torna di sicuro dopo l essersi impuntato sul contratto obbligandoli a schierare la 3 moto ufficiale, Altri team non saprei,
Di sicuro sarebbe una bella bomba, e se Lorenzo vincesse in Ducati riuscirebbe a fare dove ha fallito Valentino....diventa interessante seguire lo sviluppo dei contratti....anche se Yamaha favorendo Valentino imho si tirerebbe la zappa sui piedi dimostrando di non avere lungimiranza
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"Casey è il pilota con il più grande talento che io abbia mai incontrato" JLorenzo, Stoner a Rossi “La tua ambizione è superiore al tuo talento”… mancherai Casey, per me sei a livello del mito Kevin
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niu |
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Ottobre 29, 2015, 22:44:37 pm |
Visitatore, , posts |
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Loggato
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Emi |
...e quattro! |
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Ottobre 30, 2015, 06:47:19 am |
Utente standard, V12, 58199 posts |
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Beh Renzi con tutti i cazzi che dovrebbe risolvere senza piantarla in culo sempre agli stessi, non avrebbe nemmeno il tempo di veder le gare....
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"Casey è il pilota con il più grande talento che io abbia mai incontrato" JLorenzo, Stoner a Rossi “La tua ambizione è superiore al tuo talento”… mancherai Casey, per me sei a livello del mito Kevin
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&re@ |
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Ottobre 30, 2015, 09:02:11 am |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Il pensiero di Mario Donnini di AutoSprint su facciabuco https://www.facebook.com/mario.donnini/posts/10207998490345115Tra le tante che si sono lette, questa mi piace particolarmente. Posso dirlo? Valentino Rossi non m'ha mai fatto impazzire. Ho sempre ammirato serenamente i suoi risultati, applaudito le sue prodezze e goduto pacatamente dei suoi successi come si contempla un grande autore di fronte al suo percorso artistico, fatto di capolavori, guizzi di genio, cadute, rinascite e qualche evitabile bruttura. Mi sono sempre fermato con una punta di disagio alle soglie del tavullismo, dell'uccismo, delle tribune canarino, del cavismo, del ranchismo, dell'atteggiamento mediatico nazionale medio - troppo spesso acriticamente e semi-plebiscitariamente prono -, della risatina pronta e della leccatina garantita da mille microfonati di turno di fronte a qualsiasi suo gridolino, perché forse per età, indole e formazione, mi trovo ad avere altri modelli. La sua classe pura m'ha sempre affascinato, la sua passione vera e cristallina per le corse l'ho ammirata e l'ammiro, ma non mi ha mai convinto quella sua genialità obliqua e lampeggiante volta puntualmente a tirarla in culo ai colleghi ostentando il sorrisetto incolpevole e disarmante, da verginello tra gli scopatori, ecco. Mai intruppato nel rossismo trionfante, ho sempre evitato l'anti-rossismo incarognito, ritenendolo la faccia uguale, opposta e parimenti orrenda della stessa medaglia, che poi sta a sottondere l'incapacità tutta italiana di vivere, accettare e gustare alla giusta distanza emotiva e dialettica la presenza di un grande campione, preferendo comportarsi a tratti da mandrie opposte di neo-latinos calientes e tontos. E sinceramente non ho mai creduto al suo decimo titolo mondiale per un motivo molto semplice: perché Lorenzo va di più. Ne ha di più. E' più dionisicamente giovane e efficace. Puoi fregarlo quando piove, Jorge, se sbaglia, se becchi il warm-up giusto, magari di tattica o se sbagli meno di lui, se, se, se, ma alla fine della mangiata arriva il cameriere con la salvietta al polso che ti presenta il conto. E i punti di vantaggio in tasca erano paurosamente pochi per pensare di essere al sicuro. Sai che c'è? I vecchi di solito perdono. Come perse Kenny Roberts a Imola con Freddie Spencer. O Ali con Holmes a Las Vegas. E' nella natura delle cose. Altrettanto sinceramente non ho mai pensato che ci volesse e ci vorrebbe la decima iride per glorificare Valentino Rossi in modo pitagoricamente perfetto, perché l'immenso Mike Hailwood di titoli ne ha vinti nove e mai un giorno nella vita qualsivoglia rompi scatole gli ha mai rinfacciato di non averne vinti dieci. Okay. Ma quello che è successo domenica a Sepang è un fatto diverso, unico, che prescinde e trascende Valentino Rossi. Valentino ci è capitato dentro, è come se non esistesse, è stato reagente e non agente degli eventi, ha risposto istintivamente e male, malissimo, ma la zampata scema inflitta è l'ultimo anello della catena di eventi che ha avuto un inizio ALTRUI e ALTROVE. Per questo non serve a nulla riguardare le immagini dei primi giri di corsa, come non serve rianalizzare Phillip Island o a ritroso il contatto in Argentina o quello di Assen. Il problema è alla radice e vive nell'incapacità psicologica di Marquez di accettare il concetto esistenziale di sconfitta. Marquez quest'anno il mondiale non l'avrebbe vinto neppure se Valentino Rossi si fosse innamorato di lui e l'avesse sempre lasciato passare. Questo per due motivi: 1) Perché la Honda, nei momenti cruciali, non era più la moto giusta. 2) Perché Marquez, conseguentemente, non è stato più il campionissimo semi-infallibile del 2014. E per Marquez l'elaborazione psicologica della sconfitta - il procedimento interiore più delicato e critico che ciascuno di noi affronta nella vita -, è sfociata in un'interpretazione persecutiva insopportabile e superabile solo con lo sfogo persecutorio verso l'istintivo, apparente e simbolico emblema della sua frustrata voglia di gloria: Valentino Rossi. Da qui si è arrivati, in un crescendo folle, prima a Phillip Island e poi soprattutto a Sepang, laddove, presumibilmente per la prima volta nella storia delle competizioni, un pilota non coinvolto nella lotta per il mondiale, né per classifica né per militanza di squadra, ha scientemente e unicamente pensato a distruggere la corsa altrui. Nelle corse di oggi e di ieri da sempre vige un principio non scritto. Se vuoi vincere un mondiale, ne puoi fare di ogni. Se vuoi che vinca il tuo capitano o la tua Casa, pure. Ma se a giocarsi il titolo sono due ALTRI rispetto a te, per classifica e marca, devi restarne fuori e fare la tua corsa, senza sconti o coltellate per nessuno dei due. Marquez ha perseguito - e da prima della Malesia - il contrario algebrico di tutto ciò, accecato da un'ipertrofia dell'Io meritevole di attenzione più di uno specialista della mente che non di un direttore di corsa. Come minimo, aveva la classe, la moto e il dovere di viaggiare con Pedrosa. E invece no. Ha aspettato il simbolo delle sue angosce per sublimarsi polverizzandolo. I suoi giri-rissa di Sepang rappresentano uno dei momenti più vergognosi di tutta la storia delle competizioni a motore, se non dello Sport. Macché complotti, Marquez non è stato punito perché non esiste una regola per reprimere la fattispecie di cui s'è reso protagonista, visto che nei secoli nessun legislatore sportivo aveva mai previsto che la frustrazione distruttiva di una mente, in quel momento privata dell'equilibrio di una scala valoriale ragionevole, potesse arrivare scientemente, premeditatamente e reiteratamente a tali punte estreme di scorrettezza frustrata e sterile. Per una volta, quale che sarà il verdetto di Valencia, la grande, sorprendente verità del mondiale 2015, non riguarda né il vincitore né il perdente nel duello per il titolo e non interessa il presente ma il futuro della categoria. La MotoGp è in mano a un campione immenso, Marc Marquez, un talento puro, un ragazzo destinato a diventare uno dei più ricchi del pianeta, ma che umanamente dovrà combattere tanto per dimostrare d'essere cresciuto e cambiato dalla domenica maledetta di Sepang. Quel triste pomeriggio in cui dimostrò al mondo d'essere - gli auguro di tutto cuore momentaneamente -, semplicemente, nudamente e malinconicamente, un povero diavolo.
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Loggato
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Emi |
...e quattro! |
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Ottobre 30, 2015, 09:30:30 am |
Utente standard, V12, 58199 posts |
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Quel triste pomeriggio in cui dimostrò al mondo d'essere - gli auguro di tutto cuore momentaneamente -, semplicemente, nudamente e malinconicamente, un povero diavolo.[/color]
ottima chiusura, quasi strappalacrime, ma la gente si dimentica che cosa ha fatto rossi in carriera, uno che ha sempre brillato di cristallina sportività.... alla fine ha ragione pedrosa, quando ripercorre i giudizi che dava valentino sugli eventi a suo favore.... La gente ha la memoria corta, ed il tifo fa perdere lucidità....
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"Casey è il pilota con il più grande talento che io abbia mai incontrato" JLorenzo, Stoner a Rossi “La tua ambizione è superiore al tuo talento”… mancherai Casey, per me sei a livello del mito Kevin
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&re@ |
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Ottobre 30, 2015, 09:33:05 am |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Loggato
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