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mariner
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mariner |
Chi ha toccato il freno a mano? |
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Dicembre 17, 2015, 10:40:06 am |
Staff, V12, 23947 posts |
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io dividerei: preoccuparsi del clima e dell'inquinamento è sicuramente cosa buona e giusta...e ridurre gli sprechi energetici sicuramente non fa male..detto ciò, il dubbio è proprio sulla "metodologia"..magari qui da noi si stracciano le vesti perchè sull'arco alpino non c'è neve...ma da Sestriere a Tarvisio son credo 500 km in linea d'aria...e magari a 1000 km di distanza , su un area grande 3 volte tanto...sta nevicando come al solito ....quante volte quest'anno hanno previsto precipitazioni...di li a 24 ore...che non son arrivate? ...Quindi ecco..lo vedo come un "regoliamoci e cerchiamo di inquinare meno, che male non fa. " Ma anche io resto perplesso davanti a queste "previsioni". Sarei curioso di sapere quanto sono cambiate le concentrazioni di inquinanti nell'atmosfera a causa della attività dell'Etna nelle ultime settimane...va benissimo dire "nel dubbio noi riduciamo tutto quel che possiamo controllare"...ma il valore ...boh..
Un pò come nella vita...uno cerca di mangiare sano..evitare di eccedere...che male non fa ....ma alla fine...poi vai a sapere..
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L'ortografia della lingua italiana è freeware, ciò significa che è possibile usarla gratuitamente. Tuttavia non è Opensource, quindi non è possibile modificarla o pubblicarne forme modficate.
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Loggato
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Phormula |
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Dicembre 17, 2015, 10:49:12 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Il cambiamento climatico è una di quelle cose che se aspetti di avere il problema per risolverlo, potrebbe essere troppo tardi, perché le misure necessarie per fronteggiarlo non danno risultati immediati. Lo abbiamo visto con il buco nello strato di ozono, da quando è stato scoperto a quando anche gli scettici ne hanno ammesso l'esistenza sono passanti tanti anni, ed altri anni sono stati necessari per mettere al bando i clorofluorocarburi principali responsabili. E ne serviranno altri ancora perché le concentrazioni di questi gas negli strati alti dell'atmosfera diminuiscano.
Le evidenze ci sono, eccome, basta guardare di quanto si sono ridotti i ghiacciai e le calotte polari, poi ci sarà sempre quello che dice che no, il riscaldamento globale non esiste, perché quest'anno a Pisciate di Sotto (VA) è nevicato più dell'anno scorso. Per analizzare questo fenomeno bisogna separare l'andamento di fondo (che appunto ne dimostra l'esistenza) dalle fluttuazioni stagionali. Gli scettici se ne renderanno conto quando prodotti come vino e caffè ne subiranno le conseguenze.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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vatanen |
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Dicembre 17, 2015, 11:11:29 am |
Utente standard, V12, 21350 posts |
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Sul fatto che le emissioni di CO2 stiano provocando un aumento delle temperature oramai tutti gli studiosi sono concordi, anche quelli che fino a qualche anno fa erano scettici. Negarlo significa negare l'evidenza o più semplicemente fregarsene, tanto quando gli effetti dell'aumento delle temperature saranno tali da causare danni evidenti saremo comunque morti, che si arrangino quelli che dovranno affrontare i problemi.
Eppure basterebbe trasformare questa situazione in un'opportunità: il lavoro manca? Creiamolo nelle tecnologie verdi, al posto di continuare a foraggiare i petrolieri.
io sono totalmente favorevole...oltre all'impatto ambientale,che non è mai stato di interesse per gli industriali,continuiamo a "regalare" soldi per comprare energia da altri paesi...dobbiamo "costringere" i capitali verso qualcosa che possiamo produrre anche noi. l'italia non può campare di solo cibo e vestiti,aspettando ti tornare a costruire case e autostrade....serve un piano industriale. e se nella meccanica ed elettronica siamo in declino da almeno 20 anni,senza possibilità di recuoperare lo svantaggio con asia e usa,occorre investire in qualcosa dove non c'è ancora forte concorrenza. dobbiamo investire nella ricerca,nell'ecologia e nella riconversione globale. non parlo da Grillino,o da ecologista,io amo la benzina e la miscela ricinata,ma dobbiamo guardare in faccia la realtà..
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Mi piace l'odore di miscela la mattina...cit.
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mariner |
Chi ha toccato il freno a mano? |
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Dicembre 17, 2015, 11:30:04 am |
Staff, V12, 23947 posts |
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Il cambiamento climatico è una di quelle cose che se aspetti di avere il problema per risolverlo, potrebbe essere troppo tardi, perché le misure necessarie per fronteggiarlo non danno risultati immediati. Lo abbiamo visto con il buco nello strato di ozono, da quando è stato scoperto a quando anche gli scettici ne hanno ammesso l'esistenza sono passanti tanti anni, ed altri anni sono stati necessari per mettere al bando i clorofluorocarburi principali responsabili. E ne serviranno altri ancora perché le concentrazioni di questi gas negli strati alti dell'atmosfera diminuiscano.
Le evidenze ci sono, eccome, basta guardare di quanto si sono ridotti i ghiacciai e le calotte polari, poi ci sarà sempre quello che dice che no, il riscaldamento globale non esiste, perché quest'anno a Pisciate di Sotto (VA) è nevicato più dell'anno scorso. Per analizzare questo fenomeno bisogna separare l'andamento di fondo (che appunto ne dimostra l'esistenza) dalle fluttuazioni stagionali. Gli scettici se ne renderanno conto quando prodotti come vino e caffè ne subiranno le conseguenze.
non so se ti riferisci a me...io non sono scettico sull'inquinamento ..in se...sono dubbioso sul modello...è come differenziare l'approccio statistico per certe malattie causate dall'alimentazione dal capire cosa succede. Quando si diceva "bacco, tabacco evenere riducono l'uomo in cenere" si sapeva che "il fumo fa male" perchè statisticamente i fumatori avevano più malanni..e questo era indubbio....ma magari è stato solo dopo che il modello scientifico è stato in grado di descrivere esattamente cosa succede...non so se riesco a spiegarmi
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Loggato
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Phormula |
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Dicembre 17, 2015, 11:30:08 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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E' un discorso di carattere più generale, siamo arrivati ai limiti di un modello di sviluppo basato su una economia di tipo lineare: prendere risorse, produrre, consumare e smaltire. L'economia lineare non può crescere all'infinito su un pianeta con risorse finite e non è solo questione di petrolio, perché tra le risorse finite c'è anche la capacità delle persone di comprare sempre cose nuove per stimolare i consumi e realizzare quella "crescita" che la maggior parte della nostra classe politica invoca come soluzione senza in realtà avere un'idea di come fare in modo che si realizzi. Da una parte spostare le produzioni per abbattere i costi e delocalizzare gli impatti ambientali e dall'altra stimolare la domanda attraverso il credito alla lunga sono ricette per il disastro.
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pasquale83 |
ALFA ROMEO cuore sportivo :( |
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Dicembre 17, 2015, 21:02:16 pm |
Utente standard, V12, 10074 posts |
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ma in questi studi si tiene conto del fatto che la terra non è che se ne frega assai del nostro contrinuto? che da sola fa come le pare alternando ere glaciali con cicli più o meno regolari?
voglio precisare: sono favorevole alle energie alternative, alle rinnovabili o per quelle a basso impatto ambientale, per 2 motivi, il primo è per la salute, il secondo è per motivi strateggici
ma dire "quest'anno abbiamo registrato un aumento delle temp. medie di 0,* °C causate dall'azione dell'uomo" mi pare un po' eccessivo
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Phormula |
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Dicembre 18, 2015, 08:25:05 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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ma in questi studi si tiene conto del fatto che la terra non è che se ne frega assai del nostro contrinuto? Si tiene conto, infatti gli studi seri non guardano un anno per l'altro, ma tengono conto di fenomeni di portata più vasta. O uno ragiona alla Reagan (le risorse del pianeta sono finite ma l'ingegno umano è infinito) o alla Clarkson (la terra sa cavarsela da sola) o incomincia a cogliere i segnali del cambiamento senza aspettare che diventi irreversibile, tenendo conto che il cambiamento climatico è solo una delle facce del problema, ce ne sono anche altri e rischiano di essere ancora più devastanti.
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Dicembre 18, 2015, 08:47:49 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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È chiaro che se un meteorite di 1000 km dovesse colpire la luna e spostarne la traiettoria facendola cadere sulla terra ogni sforzo fatto per cambiare la situazione sarebbe insignificante, ma non è così che si può e si deve ragionare. Ci sono fattori che possono essere controllabili, e oggi è provato che l'aumento di CO2 emesso nell'atmostfera da attività umane è tale da provocare un aumento delle temperature, poi ci sono fattori incontrollabili, e su questi possiamo fare poco, ma questa non può diventare una scusa per non occuparci nemmeno di quello che è direttamente dipendente dalle nostre decisioni.
Rendiamoci però conto che la terra sopravviverà anche se le temperature medie dovessero aumentare di 4 o anche 10 gradi, qualche specie si estinguerà, qualche zona diventerà inabitabile, ma nella storia del pianeta sarebbe uno dei tanti cambiamenti che si sono susseguiti nelle varie epoche; a soffrire sarà il genere umano, se delle zone nelle quali vivono un paio di miliardi di persone diventeranno inabitabili perché allagate o desertificate sarà un problema per tutti, la crisi migratoria di quest'anno sembrerà una bazzecola al confronto.
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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Phormula |
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Dicembre 18, 2015, 09:06:19 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Rendiamoci però conto che la terra sopravviverà anche se le temperature medie dovessero aumentare di 4 o anche 10 gradi, qualche specie si estinguerà, qualche zona diventerà inabitabile, ma nella storia del pianeta sarebbe uno dei tanti cambiamenti che si sono susseguiti nelle varie epoche; a soffrire sarà il genere umano, se delle zone nelle quali vivono un paio di miliardi di persone diventeranno inabitabili perché allagate o desertificate sarà un problema per tutti, la crisi migratoria di quest'anno sembrerà una bazzecola al confronto.
Infatti, il rischio più grosso non saranno i cambiamenti climatici in sé, ma le conseguenze per la popolazione. Alcune produzioni agricole dovranno spostarsi. Vino, olio e caffè sono i primi candidati. Gli eventi climatici estremi invece faranno si che sempre più persone potrebbero trovarsi nella condizione di perdere la casa, l'azienda o avere danni ingenti a causa di alluvioni, precipitazioni intense, trombe d'aria. I disastri ambientali e la desertificazione di zone sempre maggiori del pianeta spingerà le persone a migrare in cerca di un posto migliore in cui vivere. Quel che quasi tutti i modelli prevedono è una maggiore polarizzazione della popolazione, che andrà sempre più verso una percentuale (stimata in 1-2 miliardi al 2060) di cosiddetti "resilienti", ovvero persone che in virtù del fatto che si trovano in una zona "fortunata" (che non soffrirà di eventi estremi o di scarsità d'acqua) o della loro ricchezza, potranno sostenere ed in qualche caso trarre vantaggio dai cambiamenti climatici e una gran parte della popolazione 6-8 miliardi che li dovrà subire, oscillando ai confini della povertà e con difficoltà ad accedere alle risorse. Sempre i modelli sono concordi nello stimare intorno al 2040 il punto di collasso del sistema.
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Phormula |
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Dicembre 18, 2015, 11:19:09 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Ne parliamo nel 2041, se ci sarò ancora Per ora, i modelli si sono mostrati inaffidabili. Come ha detto qualcuno... se uno tsunami dovesse trascinare in mare la mia tomba, me ne farò una ragione... Alcuni modelli si sono dimostrati inaccurati, altri ci hanno preso di brutto. Ad esempio io considero inattendibile il modello che prevede la guerra civile e la scissione dell'Italia in due stati intorno al 2040. Chiaramente, la bontà dei modelli dipende sempre da come sono costruiti e in ogni caso il limite dei modelli è che possono prevedere gli andamenti ma non gli eventi casuali ma rilevanti. Ad esempio se, come è oggi, il prezzo del petrolio viene mantenuto basso per questioni politiche (l'attuale prezzo del petrolio è inferiore ai costi di estrazione di alcuni paesi) è chiaro che gli scenari saltano.
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Dicembre 18, 2015, 11:20:00 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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Phormula |
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Dicembre 18, 2015, 11:34:29 am |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Probabilmente come cittadini europei il nostro impatto sull'ambiente non è destinato ad aumentare significativamente e per certi versi potrebbe anche diminuire, dal momento che la popolazione europea sta calando, al netto dei fenomeni migratori. Il problema da affrontare sono i miliardi di persone che spingeranno per uscire dalla povertà, vorranno anche loro avere una automobile, un frigorifero, una lavatrice, ... e se il loro paese non dovesse offrire loro questa possibilità, vorranno andare in un paese che lo fa.
Già oggi si calcola che la quantità di persone che vivono in un campo profughi sia pari alla popolazione della Germania.
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