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Sì, d'accordo. Però le misure di sicurezza sono state introdotte proprio perchè la gente si fa male o muore, anche andando in bici.
ma in base al ragionamento di mauring noi andavamo in bici senza casco perchè eravamo degli "scellerati", eravamo alla ricerca della morte... e non perchè all'epoca non immaginavamo nemmeno la futura esistenza di un casco di protezione per ciclisti
nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!
La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona, la pratica è quando tutto funziona ma non si sa come; spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè.
ma in base al ragionamento di mauring noi andavamo in bici senza casco perchè eravamo degli "scellerati", eravamo alla ricerca della morte... e non perchè all'epoca non immaginavamo nemmeno la futura esistenza di un casco di protezione per ciclisti
nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!
Idem mio padre, se avesse potuto lavorare in gallerie scavate con la fresa e non con con gli "spari in facciata" (fori nella roccia, in cui inserire i candelotti di dinamite ed esplosione che portava via qualche metro di roccia, rimozione dei detriti, nuovi fori...), che erano la principale causa di morte, quando tra i massi di roccia restavano candelotti di dinamite inesplosi. La stressa dinamite, cent'anni prima, era stata messa a punto per migliorare la sicurezza degli esplosivi.
Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
ma in base al ragionamento di mauring noi andavamo in bici senza casco perchè eravamo degli "scellerati", eravamo alla ricerca della morte... e non perchè all'epoca non immaginavamo nemmeno la futura esistenza di un casco di protezione per ciclisti
nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!
No, il discorso che fa il Mauring è leggermente diverso, a quanto ho capito io, e si può riassumere in questo modo:
1) Esistono gli "adrenaline seeker" 2) Un pilota è un "adrenaline seeker" 3) Un vero "adrenaline seeker" deve rischiare la vita, indipendentemente dal fatto che sistano misure di sicurezza o no.
Digital computers = people who count on their fingers
Idem mio padre, se avesse potuto lavorare in gallerie scavate con la fresa e non con con gli "spari in facciata" (fori nella roccia, in cui inserire i candelotti di dinamite ed esplosione che portava via qualche metro di roccia, rimozione dei detriti, nuovi fori...), che erano la principale causa di morte, quando tra i massi di roccia restavano candelotti di dinamite inesplosi. La stressa dinamite, cent'anni prima, era stata messa a punto per migliorare la sicurezza degli esplosivi.
Complimenti e saluti al padre da parte mia
Ma l'avanzamento all'esplosivo esiste ancora e, in certi casi, è preferibile alla fresa (e anche lì, dipende che tipo di fresa) ... ovviamente, oggi hai esplosivo bi o tricomponente iniettato, linea di tiro elettrica, controlli dei collegamenti con Ohm-metri, detonatori elettronici, calcolo della ventilazione nettamente migliorato e climatizzazione in casi di grande copertura (gradiente termico), perforazione con acqua e non più a secco (una delle cause principali della silicosi), eccetera eccetera eccetera ... insomma, tutto decisamente più sicuro.
"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)
Ma l'avanzamento all'esplosivo esiste ancora e, in certi casi, è preferibile alla fresa (e anche lì, dipende che tipo di fresa) ... ovviamente, oggi hai esplosivo bi o tricomponente iniettato, linea di tiro elettrica, controlli dei collegamenti con Ohm-metri, detonatori elettronici, calcolo della ventilazione nettamente migliorato e climatizzazione in casi di grande copertura (gradiente termico), perforazione con acqua e non più a secco (una delle cause principali della silicosi), eccetera eccetera eccetera ... insomma, tutto decisamente più sicuro.
Figurati... una volta mio padre decise di andare a fondo perché c'era stata una serie impressionante di misfires, cioè detonazioni parziali. Un suo amico era saltato in aria mentre caricava sul dumper con la ruspa un masso all'interno del quale era rimasto un candelotto inesploso.
Scoprì con orrore che c'era un irlandese che faceva gli avvolgimenti dei detonatori usando dei picchetti di legno presi dal bosco vicino, anziché la carta catramata come facevano gli altri. Nel turno di lavoro ne faceva di più e questo gli faceva guadagnare un premio. Peccato che era inverno e il legno era spesso bagnato, per cui si creava un cortocircuito e il detonatore non scattava. Cose come questa erano all'ordine del giorno, perché il personale non riceveva alcuna formazione sulla sicurezza, semplicemente gli si mostrava il lavoro qualche volta e poi gli si diceva di andare avanti da solo.
Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
No, non credo che abbiate compreso il mio discorso.
Per me il coraggio non è relativo all’epoca, ma è un valore assoluto, e mi sembra abbastanza ovvio.
Esempio:
La prima ascensione della Marmolada si fece nel 1862, e possiamo immaginare i mezzi degli alpinisti dell’epoca...
Adesso ci si va in funivia, perché sarebbe stupido non usarla, visto che c’è e vista la maggiore sicurezza e comodità che offre.
A me sembra chiaro che comunque chi va in funivia sia meno coraggioso di un rocciatore di fine ‘800, mentre per voi sembra di no, poiché “tanto, a quell’epoca tutti facevano così, perché non c’era altro modo per salire in cima, quindi era una cosa normale ”.
Il tizio che va in funivia è meno coraggioso di un rocciatore "e basta", anche moderno. Va da sé che se manca la funivia, o uno sta a casa, oppure se deve salire, lo farà coi mezzi a disposizione.
È più "coraggioso" un Soldini, che potrebbe girare il globo su uno Yacht pieno di figa e invece lo fa da solo su una barca a vela, tanto per dire.
Il discorso del Mauring è che "una volta" esistevano questi "adrenaline seeker", adesso invece siamo tutti infinocchiati.
tipo questi...?
gli adrenaline seekers ci saranno sempre
come sono adrenalin-seekers anche i piloti moderni
le vetture degli anni '50 erano piu pericolose per molti motivi. Certo potevano raggiungere i 260 e acceleravano in 6" ai 100 km/h
ma in curva non arrivavano a 0.8G e gli spazi di frenata erano siderali.. la pericolosita' era, principalmente, nelle condizioni dei circuiti che spesso erano semplici strade di provincia, con terra, muretti ecc ma quello era lo stato delle cose. Mettevano balle di fieno e quello era un miglioramento - secondo quei tempoi - della sicurezza
Se non sei convinto che ci vogliono palle quadrate per portare auto che in frenata arrivano a 5G, 2 in accelerazione e 6 in curva (una F1) o viaggiare di traverso in mezzo agli alberi ai 160km/h o a oltre 250km/h in montagna non so cosa dirti E tieni conto che non ci sono solo piloti pagati milioni di dollari per guidare. Ma migliaia che non beccano un dollaro, eppure sono li, solo qualche attimo dietro i migliori...
Certo... poi ci sono gli "squilibrati", ma non posso chiamarli "coraggiosi" nel senso "romantico" del termine.
Avere coraggio non significa non avere paura... Nel momento in cui smetti di avere paura c'è l'incoscienza Accettare di morire non significa - a mio parere - avere coraggio
Io sono pompiere volontario. Ma ho anche moglie e figlio.
Avere coraggio per me, significa prendermi dei rischi CALCOLATI quando entro in una struttura in fiamme. Rischio molto per salvare molto. Rischio poco per salvare poco. Se c'e' una persona in pericolo posso anche accettare di rischiare la mia vita per salvare la loro. (coraggio) Ma se non ci sono persone in pericolo, non rischio di certo la mia, (incoscienza) e magari evito di avvicinarmi alla cisterna in fiamme se non con un getto da grandi distanza...
nella mia attività, ad esempio, se io ripenso agli autobus che mio padre guidava da giovane, non me lo farei passare nemmeno per la testa a guidarne uno.. ma lui, all'epoca, non immaginava che sarebbero stati "inventati" autobus con ABS, rallentatore voith idraulico, sedili di guida ergonomici, servofreno, servosterzo, l'ABA, cinture di sicurezza..... quello c'era e quello doveva guidare!!!
Che dovesse guidare quelli non ci piove.
Ma resta il fatto che ci voleva molto piu' coraggio a guidare quelli che quelli odierni.
Che poi... "doveva" è sempre relativo: avrebbe potuto scegliere un altro lavoro. Si vede che invece aveva la passione per quello, cercava di costruire qualcosa di buono, ed era disposto a sacrificarsi.
Una volta si andava da soli con la moto da cross a caso per sentieri di montagna, senza casco, in calzoni corti, senza telefono, se cadevi e ti rompevi una gamba non ti trovava nessuno per due giorni,
Ho pensato spesso a questo dettaglio recentemente...non andavo con la moto da cross, era da enduro, ma il concetto non cambia... Ho avuto fortuna, non mi é mai successo nulla, ma in effetti andare in giro in pantaloncini corti con l'RX125 sulle mulattiere, da solo, in posti sperduti, era un po' di incoscenti.
Certo che....andare senza protezioni ti spingeva probabilmente anche a rischiare di meno...oggi con tutte le protezioni uno tende a rischiare di piú. Nel mio caso, la seconda caduta di Venerdí scorso (la via Crucis) l'avrei forse evitata prendendo le cose con maggiore calma, scendendo dalla moto per attraversare il punto realmente difficile sul fiume (pietre grandi sparse, appuntite).
« Ultima modifica: Aprile 01, 2016, 16:00:36 pm da Patarix »
Ho pensato spesso a questo dettaglio recentemente...non andavo con la moto da cross, era da enduro, ma il concetto non cambia... Ho avuto fortuna, non mi é mai successo nulla, ma in effetti andare in giro in pantaloncini corti con l'RX125 sulle mulattiere, da solo, in posti sperduti, era un po' di incoscenti.
Ora che ricordo avevo anche degli stiavali, quasi mai usati peró, perché sentivo che mi limitavano quando rimanevo incastrato e dovevo spingere. E quando l'intenzione era quella di uscire per andare forte da qualche parte (in Estate) mettevo dei Jeans....per precauzione....come si i Jeans mi avessero protetto da chissá che cosa. Coglionazzo...