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Ma resta il fatto che ci voleva molto piu' coraggio a guidare quelli che quelli odierni.
Che poi... "doveva" è sempre relativo: avrebbe potuto scegliere un altro lavoro. Si vede che invece aveva la passione per quello, cercava di costruire qualcosa di buono, ed era disposto a sacrificarsi.
I piloti moderni sono atleti professionisti. Di sacrifici ne fanno anche loro. Un Fangio che guida a 50/anni con la pancetta oggi è inconcepibile
Digital computers = people who count on their fingers
Ma resta il fatto che ci voleva molto piu' coraggio a guidare quelli che quelli odierni.
ma infatti io ho scritto che ci voleva più coraggio.....
per farti un altro esempio, guardando le attrici porno di oggi, e poi pensando a quelle di 50 anni fa, anche lì ti viene da dire che ci voleva coraggio a sc0pare con certi cessi.. Però all'epoca lo standard era quello
La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona, la pratica è quando tutto funziona ma non si sa come; spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè.
guardando le attrici porno di oggi, e poi pensando a quelle di 50 anni fa, anche lì ti viene da dire che ci voleva coraggio a sc0pare con certi cessi.. Però all'epoca lo standard era quello
Oggi il problema non si porrebbe, perché i medici sportivi non ti darebbero l'autorizzazione per gareggiare in quelle condizioni, neanche in Moto3. Ma succede spesso che qualche pilota voglia correre nonostante i traumi e sia fermato dai medici, quindi direi che il "coraggio", o incoscienza che dir si voglia, non manchi.
Bayliss chiese di farsi amputare un mignolo pur di correre la seconda gara di un GP della Superbike, e parliamo di una manciata di anni fa.
« Ultima modifica: Aprile 01, 2016, 17:06:40 pm da &re@ »
Oggi se un alpinista si schianta, i giornali scrivono "montagna assassina" e non "alpinista idiota". Idem se a farlo è uno che si pianta contro un albero su una statale a 120 km/h con il limite a 70. Titoli come "strada della morte" si sprecano.
Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
Beh, tra Don Abbondio e Gengis Khan ci sono le vie di mezzo.
Se non volevo prendermi dei rischi, me ne stavo al calduccio in una multinazionale, dove ero uno dei tanti dipendenti identificati da un numero e coccolati con i benefit. Il mondo dei fumetti di Dilbert. Il solo fatto che mi sia rimesso in gioco per scelta mia e che oggi prendo meno di stipendio, rischio di più perché ci devo mettere la faccia, ma mi diverto anche di più lavorando, penso parli da solo.
Per scelta tua non so mica quanto.
Da quel che mi ricordo la tua ditta era stata fusa/assorbita dagli arabi che stavano facendo uno sconquasso riducendo il personale e creando condizioni di lavoro molto peggiori, costringendoti a scappare.
Quello che sarebbe probabilmente successo a me se mentre lavoravo dove sappiamo avessi accettato offerte molto più allettanti da società che poi in tempi di crisi hanno chiuso i battenti.
Solo che io in quel caso non avrei insistito nel ramo, avrei aperto una trattoria tipica veneta, con pasta e fagioli, cotechino ("musetto"), trippa, soppressa e via così...
Quando ho cambiato avevo anche una offerta di un'altra multinazionale, per una posizione analoga a quella che avevo prima. Cambiava solo il tipo di plastica.
Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
Solo che io in quel caso non avrei insistito nel ramo, avrei aperto una trattoria tipica veneta, con pasta e fagioli, cotechino ("musetto"), trippa, soppressa e via così...
Un astemio che dice di voler aprire un'ostarìa non è credibile
Questo sì che è coraggio
"Un popolo che non beve il suo vino e non mangia i suoi formaggi ha un grave problema di identità" José Carvalho Larios (per interposta persona, MVM)