Patarix |
Alessandro |
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Maggio 16, 2016, 20:17:21 pm |
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Volkswagen ha fissato in 3.950 euro il bonus riservato ai 120.000 dipendenti con contratto collettivo in Germania: una cifra importante in termini assoluti. Si tratta di un bonus vero e proprio, perché dal punto di vista contrattuale non avrebbe dovuto esserci alcuna compartecipazione agli utili considerato il “rosso” causato dagli accantonamenti per il dieselgate.
Il premio è di quasi duemila euro inferiore rispetto a quello ottenuto un anno fa, che era di 5.900 euro. Per il 2015, tanto per fare un esempio, Porsche ha premiato i collaboratori con 8.911 euro . Il nuovo capo del personale VW, Karlheinz Blessing, ha riconosciuto il forte impegno degli addetti e ha dichiarato che andava premiato. Per la compartecipazione è stata stanziata la somma di 474 milioni di euro, sette volte quella destinata ai dividendi. Ne beneficeranno i dipendenti dei siti di Wolfsburg (nella foto), Emden, Hannover, Salzgitter, Braunschweig (e riguarda anche i lavoratori della finanziaria) e Kassel.
Malgrado la somma sia significativa, soprattutto se paragonata ai bonus italiani, si tratta di un terzo un in meno a confronto del 2015. Significa che i lavoratori sono stati chiamati a compartecipare ai sacrifici, esattamente come i 9 amministratori del board del gruppo, ai quali per lo scorso esercizio sono toccati oltre 63 milioni di euro. Il più pagato, grazie a un meccanismo di compensazione per i mancati guadagni con la società che aveva lasciato (Daimler), è risultato Andreas Renschler, messo a capo della divisione Veicoli Commerciali e Industriali: 14,91 milioni di cui poco meno di 13 quale parte straordinaria.
Per settimane il dibattito sui premi destinati al top management ha tenuto banco sulle pagine dei giornali tedeschi, perché i dirigenti non intendevano rinunciarvi malgrado Matthias Müller avesse dichiarato che era necessario “tirare la cinghia” e che proprio gli amministratori avrebbero dovuto dare l’esempio. Ufficialmente, gli amministratori hanno rinunciato al 57% del bonus, ma solo in teoria. L’accordo raggiunto con il Consiglio di Sorveglianza prevede un possibile recupero se in Borsa il titolo si riprenderà: parziale se il titolo recupererà almeno il 25% del valore in 3 anni (la base è tra i 112 ed i 115 euro, mentre prima della crisi il titolo oscillava fra i 150 ed i 250 euro) e totale se la ripresa sarà superiore. La rinuncia è, almeno per il momento, solo temporanea.
Diversi investitori hanno fatto la voce grossa e il Fondo del Qatar, grande azionista di Volkswagen, è intenzionato a sostituire uno dei due membri del Consiglio di Sorveglianza: al posto di Akber al Baker è stata designata un’ingegnere, Hessa Al-Jaber, già ministro della tecnologia e grande esperta in informatica. La donna giusta al posto giusto. E con le annunciate nomine di Annika Falkengren e Louise Kiesling che si aggiungeranno alle due donne in rappresentanza dei lavoratori nel CdS, Volkswagen raggiungerebbe anche la soglia del 30% di “quote rosa”. Fonte: http://www.lastampa.it/2016/05/16/motori/attualita/volkswagen-euro-di-bonus-agli-operai-tedeschi-nonostante-il-dieselgate-G44V1Pu8Lvfvw7Niknc1aM/pagina.html
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