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Raven |
Wild thing, you make my heart sing |
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Giugno 19, 2018, 16:05:09 pm |
Staff, V12, 19424 posts |
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(che poi è buon senso)
error 404
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Prima vengono i sorrisi, poi le bugie. Per ultimi gli spari.
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Giugno 19, 2018, 16:28:41 pm |
Utente standard, V12, 46984 posts |
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Di solito il dress code (che poi è buon senso) è tanto più severo quanto più uno occupa una posizione elevata o si rapporta verso l'esterno.
Il buon senso direbbe che quando fa caldo ci si deve coprire il meno possibile. I dress-code classici sono regole arcaiche assurde, dall' interpretazione ottusa. Appoggio pienamente il Sindaco di Messina, che nel 2015 si incazzò. https://www.luinonotizie.it/2015/03/04/sicilia-non-ha-la-cravatta-non-puo-entrare-al-sindaco-di-messina-accorinti-vietato-lingresso-allassemblea-regionale/35488Dalle 10.15 di stamane sono davanti l’Ars a Palermo perché convocato in commissione sulla delicatissima questione trasporti, ma non mi fanno entrare perché sono senza cravatta. Siamo ancora nel Medioevo”. “La dignità della persona va rispettata. La dignità e il rispetto per le istituzioni è indossare una cravatta? E’ un regolamento arcaico che offende la libertà di espressione di ognuno di noi. Se venisse Tsipras non lo fanno entrare?”. A dirlo questa mattina il sindaco di Messina, Renato Accorinti, davanti all’entrata dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Il caso: al sindaco di Messina, Accorinti, viene vietato l’ingresso all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana perché senza cravatta. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, recatosi oggi a Palermo per partecipare alla riunione della commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana, convocata per discutere in merito alla “paventata riduzione dei collegamenti ferroviari diretti da e verso la Sicilia”, si è visto opporre dai commessi dell’Assemblea Regionale il divieto di ingresso perché non indossava la cravatta.
“Una decisione – ha dichiarato Accorinti – che lascia davvero sbalorditi. Impedire al rappresentante della terza Città siciliana di entrare all’Assemblea Regionale, per non essersi voluto conformare a regolamenti vetusti, non rispettosi delle libertà individuali, è una decisione che va stigmatizzata e contro la quale bisogna assolutamente reagire”. Ricordato che in ripetute occasioni nei due anni di sindacatura il sindaco di Messina si è recato all’Assemblea Regionale, mai indossando la cravatta, Accorinti aggiunge: “Il Parlamento italiano, la Commissione Europea, assemblee di pari lignaggio ricevono esponenti politici, culturali, religiosi, non richiedendo di uniformarsi nel vestiario, oggi invece qualcuno a Palermo ha deciso che il rispetto per le istituzioni passi da un nodo di cravatta. Una regola – la cravatta, prima era obbligatorio solo la giacca – inserita subito dopo la mia presenza a Palazzo Reale, lo scorso 4 dicembre, durante i lavori di una Commissione legislativa, regola voluta dai deputati che evidentemente si occupano di un tema cruciale destinato a cambiare il volto della politica siciliana: le cravatte! E’ inaccettabile – conclude il sindaco Accorinti – che un organo democratico possa essere disciplinato da regole simili, interpretate con ottusità. Chiedo pertanto, formalmente, all’ARS l’annullamento di simile consuetudine perché lede elementari diritti di libertà individuale di ogni cittadino”.
“Io ho rispetto per chi indossa la cravatta, ma anche per chi porta il turbante o la Kefia. Ho rispetto – ha evidenziato Accorinti – per chiunque voglia vestirsi per come reputa più opportuno. Ho rispetto per tutte le religioni e tutte le culture. Qua invece, ancora oggi – ha ribadito nervosamente – non entro perché non ho la cravatta. Qui rappresento un popolo di 250mila persone, Messina, la terza città siciliana, per parlare di una problematica come quella dei trasporti con un sistema ferroviario fa i peggiori d’Europa, e non mi fanno entrare? E’ una cosa folle: qui c’è gente, in questo palazzo – ha concluso il sindaco di Messina – che in giacca e cravatta ha stuprato la Sicilia…”.
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Velo |
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Giugno 19, 2018, 16:36:42 pm |
Utente standard, V12, 5791 posts |
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Il buon senso direbbe che quando fa caldo ci si deve coprire il meno possibile. I dress-code classici sono regole arcaiche assurde, dall' interpretazione ottusa. Appoggio pienamente il Sindaco di Messina, che nel 2015 si incazzò. https://www.luinonotizie.it/2015/03/04/sicilia-non-ha-la-cravatta-non-puo-entrare-al-sindaco-di-messina-accorinti-vietato-lingresso-allassemblea-regionale/35488Dalle 10.15 di stamane sono davanti l’Ars a Palermo perché convocato in commissione sulla delicatissima questione trasporti, ma non mi fanno entrare perché sono senza cravatta. Siamo ancora nel Medioevo”. “La dignità della persona va rispettata. La dignità e il rispetto per le istituzioni è indossare una cravatta? E’ un regolamento arcaico che offende la libertà di espressione di ognuno di noi. Se venisse Tsipras non lo fanno entrare?”. A dirlo questa mattina il sindaco di Messina, Renato Accorinti, davanti all’entrata dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Il caso: al sindaco di Messina, Accorinti, viene vietato l’ingresso all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana perché senza cravatta. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, recatosi oggi a Palermo per partecipare alla riunione della commissione Ambiente e Territorio dell’Assemblea Regionale Siciliana, convocata per discutere in merito alla “paventata riduzione dei collegamenti ferroviari diretti da e verso la Sicilia”, si è visto opporre dai commessi dell’Assemblea Regionale il divieto di ingresso perché non indossava la cravatta.
“Una decisione – ha dichiarato Accorinti – che lascia davvero sbalorditi. Impedire al rappresentante della terza Città siciliana di entrare all’Assemblea Regionale, per non essersi voluto conformare a regolamenti vetusti, non rispettosi delle libertà individuali, è una decisione che va stigmatizzata e contro la quale bisogna assolutamente reagire”. Ricordato che in ripetute occasioni nei due anni di sindacatura il sindaco di Messina si è recato all’Assemblea Regionale, mai indossando la cravatta, Accorinti aggiunge: “Il Parlamento italiano, la Commissione Europea, assemblee di pari lignaggio ricevono esponenti politici, culturali, religiosi, non richiedendo di uniformarsi nel vestiario, oggi invece qualcuno a Palermo ha deciso che il rispetto per le istituzioni passi da un nodo di cravatta. Una regola – la cravatta, prima era obbligatorio solo la giacca – inserita subito dopo la mia presenza a Palazzo Reale, lo scorso 4 dicembre, durante i lavori di una Commissione legislativa, regola voluta dai deputati che evidentemente si occupano di un tema cruciale destinato a cambiare il volto della politica siciliana: le cravatte! E’ inaccettabile – conclude il sindaco Accorinti – che un organo democratico possa essere disciplinato da regole simili, interpretate con ottusità. Chiedo pertanto, formalmente, all’ARS l’annullamento di simile consuetudine perché lede elementari diritti di libertà individuale di ogni cittadino”.
“Io ho rispetto per chi indossa la cravatta, ma anche per chi porta il turbante o la Kefia. Ho rispetto – ha evidenziato Accorinti – per chiunque voglia vestirsi per come reputa più opportuno. Ho rispetto per tutte le religioni e tutte le culture. Qua invece, ancora oggi – ha ribadito nervosamente – non entro perché non ho la cravatta. Qui rappresento un popolo di 250mila persone, Messina, la terza città siciliana, per parlare di una problematica come quella dei trasporti con un sistema ferroviario fa i peggiori d’Europa, e non mi fanno entrare? E’ una cosa folle: qui c’è gente, in questo palazzo – ha concluso il sindaco di Messina – che in giacca e cravatta ha stuprato la Sicilia…”.
Ma qui si trattò di un deliberato dispetto nei suoi confronti.... esistono ristoranti dove è richiesta la cravatta, e te ne prestano una se arrivi senza. Prova a giocare a cricket con una dvisa che non sia quella giusta. O a fare sport marziali senza il kimono giusto... se vengo con un accappatoio la funzione svolta è la stessa, ma non è permesso. Come sempre si tratta di buonsenso, sia da parte di chi richiede un dresscode sia da parte di chi dovrebbe osservarlo. Ma capisco che per te sia irresistibile l'idea di fare la rivoluzione con una T-shirt in ufficio (che poi fosse almeno rossa e del Che invece che di una moto...). Vent'anni fa quando nella mia azienda era ancora "gradita" (non obbligatoria) la cravatta, io spesso ne mettevo una con sopra Titti e Silvestro anziché una seriosa regimental. Però la mettevo e ti assicuro la cosa non mi provocava nessun disturbo. Ora che a portare la cravatta siamo il 50% circa (d'estate meno), io non la metto.
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Loggato
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Phormula |
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Giugno 19, 2018, 16:38:59 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Lo so che a te piace fare lo straw man, ma la cravatta è una cosa (che tra parentesi metto molto poco pure io, anche quando metto camicia e giacca), che poco ha a che vedere con il caldo e il freddo. Seriamente, andresti ad un funerale il mese di agosto, bermudoni ed infradito, motivando la tua scelta ai parenti del caro estinto con il fatto che non intendi rispettare regole assurde.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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&re@ |
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Giugno 19, 2018, 16:41:04 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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O a fare sport marziali senza il kimono giusto... se vengo con un accappatoio la funzione svolta è la stessa, ma non è permesso.
Giusto per info, il kimono è un accappatoio per l'appunto. La divisa per le arti marziali giapponesi si chiama Gi (con premesso il nome dell'arte marziale, Karate-gi, Judo-gi etc).
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Loggato
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Velo |
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Giugno 19, 2018, 16:42:10 pm |
Utente standard, V12, 5791 posts |
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Lo so che a te piace fare lo straw man, ma la cravatta è una cosa (che tra parentesi metto molto poco pure io, anche quando metto camicia e giacca), che poco ha a che vedere con il caldo e il freddo. Seriamente, andresti ad un funerale il mese di agosto, bermudoni ed infradito, motivando la tua scelta ai parenti del caro estinto con il fatto che non intendi rispettare regole assurde.
Ecco.... ai funerali (visto che non partecipo a funerali di stato) vado senza cravatta, ai matrimoni me la porto dietro e mi adeguo a ciò che fanno gli altri.
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Loggato
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Velo |
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Giugno 19, 2018, 16:43:22 pm |
Utente standard, V12, 5791 posts |
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Giusto per info, il kimono è un accappatoio per l'appunto. La divisa per le arti marziali giapponesi si chiama Gi (con premesso il nome dell'arte marziale, Karate-gi, Judo-gi etc).
Grazie, il senso era quello, chissà se Mau ha capito...
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Loggato
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MarzulLaurus |
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Giugno 19, 2018, 16:44:17 pm |
Utente standard, V12, 23763 posts |
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La giacca è comunque utile se uno non usa borsa o zainetto, per metterci telefono e portafogli.
non solo, per chi si muove molto a piedi ha anche la funzione di evitare il classico "colpo di vento"... per esempio, oggi, è caldo ma ventilato... giri l'angolo abbastanza sudaticcio, zona d'ombra,colpo di vento e rimani a casa una settimana... rispetto alla maglia della salute ha il vantaggio che quando è troppo caldo puoi comunque toglierla, e poi,appunto, ha le tasche... Inoltre, usando molto il lino, il caldo è un po' meno intenso....
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Loggato
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Giugno 19, 2018, 16:47:48 pm |
Utente standard, V12, 46984 posts |
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...Ma capisco che per te sia irresistibile l'idea di fare la rivoluzione con una T-shirt in ufficio (che poi fosse almeno rossa e del Che invece che di una moto...). ...
No, per me è irresistibile l'idea di essere libero. E' per quello che mi sono trasferito in mezzo alla campagna, è per quello che ho un lavoro che mi permette di far pausa quando voglio o stare a casa senza preavviso se un giorno non ho voglia di andarci, è per quello che ho macchine che costano niente e che posso quindi permettermi di distruggere senza batter ciglio, è per quello che mi piacciono le Cabriolet e non mi piacciono il casco e le tute da moto, è per quello che non mi piacciono le macchine cui sono vietati certi percorsi, è per quello che mi piace il camper (prima o poi lo ricompro) dormendo dove capita fuori dai campeggi, è per quello che mi piacciono i gatti. Denominatore comune: libertà.
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Phormula |
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Giugno 19, 2018, 16:48:37 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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Ecco.... ai funerali (visto che non partecipo a funerali di stato) vado senza cravatta, ai matrimoni me la porto dietro e mi adeguo a ciò che fanno gli altri.
A parte il Mauring, che essendo un informatico concepisce il mondo solo in termini di 1 e 0, per il resto del mondo esistono le sfumature e l'adattamento alla situazione.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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MarzulLaurus |
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Giugno 19, 2018, 16:53:18 pm |
Utente standard, V12, 23763 posts |
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No, per me è irresistibile l'idea di essere libero.
E' per quello che mi sono trasferito in mezzo alla campagna, è per quello che ho un lavoro che mi permette di far pausa quando voglio o stare a casa senza preavviso se un giorno non ho voglia di andarci, è per quello che ho macchine che costano niente e che posso quindi permettermi di distruggere senza batter ciglio, è per quello che mi piacciono le Cabriolet e non mi piacciono il casco e le tute da moto, è per quello che non mi piacciono le macchine cui sono vietati certi percorsi, è per quello che mi piace il camper (prima o poi lo ricompro) dormendo dove capita fuori dai campeggi, è per quello che mi piacciono i gatti. Denominatore comune: libertà.
ma non hai una cabrio... e non è vero che con la tua auto tu possa andare ovunque... casco e tute servono per la sicurezza, non sono una convenzione sociale ed in campagna, che anche io amo, non sei libero, sei solo... lavori per una multinazionale come dipendente, che libertà hai? Un domani potrebbero decidere di spostarti e cambiarti mansione... la tua libertà sarà solo quella di licenziarti... o forse sarà la loro libertà....
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Loggato
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&re@ |
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Giugno 19, 2018, 16:55:08 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Io ho la fortuna di non avere regole di abbigliamento in ufficio, di solito metto una polo, oggi ho una camicia (di Decathlon e fuori dai pantaloni), non posso certo dire che sia più scomoda la camicia, anzi. La cravatta inveve la trovo scomoda, cerco di non portarla mai, giusto a qualche matrimonio. Sono scomodi anche i pantaloni lunghi, in estate, ma non mi piace girare in moto coi pantaloncini, sto meditando se tenerne un paio per cambiarmi in ufficio (seriamente... tanto già lo faccio per le scarpe ).
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Loggato
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Giugno 19, 2018, 16:55:09 pm |
Utente standard, V12, 46984 posts |
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Seriamente, andresti ad un funerale il mese di agosto, bermudoni ed infradito, motivando la tua scelta ai parenti del caro estinto con il fatto che non intendi rispettare regole assurde.
Io ai funerali di mio papà ho guardato chi c'era, non certo com'era vestito. Non faccio minimamente caso agli indumenti della gente che incontro. Posso parlare con una persona per due ore, e tre minuti dopo non ricordarmi assolutamente com'era vestita.
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Phormula |
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Giugno 19, 2018, 17:04:31 pm |
Utente standard, V12, 12402 posts |
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No, per me è irresistibile l'idea di essere libero.
Non mi sembri molto libero, la quasi totalità delle tue scelte si basa sul confronto con le scelte "sbagliate" degli altri.
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Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Giugno 19, 2018, 17:06:16 pm |
Staff, V12, 28735 posts |
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Non mi sembri molto libero, la quasi totalità delle tue scelte si basa sul confronto con le scelte "sbagliate" degli altri.
Meno male che lavora in una assicurazione, pensa lavorasse in un bordello cosa sarebbe costretto a fare per essere anti-sistema
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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