Fonte:
http://www.newton.rcs.it/Le emissioni di CO2 aiutano a rendere più verde il desertoUna maggiore concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera permetterebbe alle piante di assorbire il gas aprendo meno i pori delle foglie e consentendo così una minore evaporazione di acqua
Dalle emissioni di anidride carbonica un aiuto per rendere più verde il deserto. La scoperta è stata fatta da un team di ricercatori israeliani del Weizmann Institute's environmental science, pubblicato sulla rivista Global change biology. Ogni anno l'industria mondiale emette 22 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera. E ogni anno, da quando gli scienziati misurano la crescita della CO2, scoprono che circa la metà queste emissioni risulta dispersa. Calcolando la quantità che potrebbe essere assorbita dagli oceani, rimangono ancora 7 miliardi di tonnellate di CO2 da rintracciare.
Ora uno studio condotto nel deserto israeliano di Negev fornisce spiegazioni su questa apparente scomparsa. Gli scienziati hanno scoperto che la foresta di Yatir, piantata ai bordi nel deserto Negev 35 anni fa, si sta espandendo ad un ritmo inaspettato. L'ipotesi è che anche le foreste in altre parti del Pianeta si stanno espandendo nelle terre aride, assorbendo la CO2 in questo processo.La stazione di ricerca del Negev è il sito più arido in un network mondiale (FluxNet) promosso dagli scienziati per indagare sull'assorbimento di CO2 delle piante. Il team del Weizmann ha scoperto, a sorpresa, che la foresta di Yatir è un serbatoio di CO2: la sua efficienza nell'assorbimento è simile a quella delle altre foreste che si trovano in territori più fertili.
Si tratta di risultati inattesi, dal momento che si pensava che le foreste nelle regioni aride si sviluppassero molto lentamente ed inoltre si riteneva che esse non assorbissero molta CO2. Invece la foresta di Yatir sta crescendo ad un ritmo alto e si sta anche espandendo nel deserto.
Questa la spiegazione del fenomeno da parte dei ricercatori: le piante hanno bisogno di CO2 per la fotosintesi, ma per ottenerla devono aprire i pori nelle foglie e di conseguenza perdere grandi quantità di acqua per evaporazione. La pianta si trova dunque a dover decidere di cosa ha più bisogno: acqua o CO2. Lo studio suggerisce che l'incremento del 30% della CO2 presente nell' atmosfera registrato dall' inizio della rivoluzione industriale ha facilitato la decisione delle piante. In queste condizioni, infatti, la pianta non deve aprire completamente i pori per accogliere l'anidride carbonica: è infatti sufficiente una piccola apertura. Conseguentemente, si disperde meno acqua dai pori. Questa efficiente tecnica di salvaguardia idrica mantiene umidità nel terreno, permettendo alle foreste di crescere in aree che precedentemente erano troppo asciutte. I ricercatori sperano che lo studio possa aiutare ad identificare nuove terre coltivabili e contrastare le tendenze alla desertificazione nelle regioni vulnerabili.
05 giugno 2003