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Mister Sandman |
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Gennaio 30, 2024, 18:07:20 pm |
Utente standard, V12, 4685 posts |
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tappo |
when the dream comes true |
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Gennaio 30, 2024, 18:17:20 pm |
Utente standard, V12, 14584 posts |
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tralasciando le batterie morte, ma quanto è brutta la Tesla?
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La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona, la pratica è quando tutto funziona ma non si sa come; spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè.
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ChS |
///M Power |
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Gennaio 31, 2024, 12:19:13 pm |
Utente standard, V12, 3897 posts |
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Loggato
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mauring |
Il gas si espande nel vuot(t)o |
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Gennaio 31, 2024, 13:31:06 pm |
Utente standard, V12, 46986 posts |
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Come efficienza si. Notare però, nonostante l'efficienza al top, la convenienza zero rispetto al gasolio se non ricarichi a casa. E col gpl peggio ancora. " E così, la Tesla Model 3 si afferma come l'auto con cui viaggiare è più economico. Per fare 100 km ci vogliono 10,00 euro considerando un prezzo indicativo alla colonnina su abbonamento di 0,66 euro/kWh così come proposto dal nostro partner tecnico Plenitude + Be Charge (il nostro partner tecnico) e con le tariffe riassunte qui."10 euro sono 6 litri di gasolio e 13,5 di GPL. Figuriamoci con le elettriche meno efficienti.
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Gennaio 31, 2024, 14:17:44 pm |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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Le tariffe attuali di ricarica di Tesla ai suoi supercharger sono di 0.46€ in Italia (e 0.41€ in Svizzera); direi che la convenienza c'è.
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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ChS |
///M Power |
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Febbraio 01, 2024, 12:25:31 pm |
Utente standard, V12, 3897 posts |
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Come efficienza si.
Notare però, nonostante l'efficienza al top, la convenienza zero rispetto al gasolio se non ricarichi a casa. E col gpl peggio ancora.
" E così, la Tesla Model 3 si afferma come l'auto con cui viaggiare è più economico. Per fare 100 km ci vogliono 10,00 euro considerando un prezzo indicativo alla colonnina su abbonamento di 0,66 euro/kWh così come proposto dal nostro partner tecnico Plenitude + Be Charge (il nostro partner tecnico) e con le tariffe riassunte qui."
10 euro sono 6 litri di gasolio e 13,5 di GPL.
Figuriamoci con le elettriche meno efficienti.
Per come la vedo io l'elettrico deve essere subordinato alla carica domestica, non ha senso prenderlo se non si può mai ricaricare a casa.
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Loggato
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tappo |
when the dream comes true |
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Febbraio 01, 2024, 13:14:28 pm |
Utente standard, V12, 14584 posts |
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Complessivamente le riserve mondiali di petrolio sono pari a 241,7 miliardi di tonnellate. Di queste, oltre l'80% si trovano nei Paesi aderenti all'organizzazione internazionale degli esportatori di petrolio, l'Opec.
sul web ho trovato questo dato... sicuramente è vero...quindi, siamo sicuri che i Paesi dell'Opec saranno così propensi a rinunciare a tutto questo petrolio per l'elettrico?
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La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona, la pratica è quando tutto funziona ma non si sa come; spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perchè.
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TonyH |
I'm the face of terror. Terrier Terror. |
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Febbraio 01, 2024, 13:41:12 pm |
Staff, V12, 28736 posts |
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I fornitori non rinunceranno mai, ma per questo è un ciclopico sticazzi.
La vera domanda è un altra. In Italia il gettito da accise da carburanti è stato 24 miliardi nel 2021. Più il bollo alle regioni (a memoria 6 miliardi).
Più le varie strisce blu etc.
Le istituzioni, saranno propense a rinunciare a questo mare magnum di denaro?
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your honor student is merely a pawn in my westie's diabolical world domination plot!
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MRC |
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Febbraio 01, 2024, 15:01:15 pm |
Utente standard, V12, 19993 posts |
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I fornitori non rinunceranno mai, ma per questo è un ciclopico sticazzi.
La vera domanda è un altra. In Italia il gettito da accise da carburanti è stato 24 miliardi nel 2021. Più il bollo alle regioni (a memoria 6 miliardi).
Più le varie strisce blu etc.
Le istituzioni, saranno propense a rinunciare a questo mare magnum di denaro?
assolutamente no esattamente come non hanno rinunciato sulle eCig
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Makke |
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Febbraio 01, 2024, 15:14:40 pm |
Utente standard, V12, 1639 posts |
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I fornitori non rinunceranno mai, ma per questo è un ciclopico sticazzi.
La vera domanda è un altra. In Italia il gettito da accise da carburanti è stato 24 miliardi nel 2021. Più il bollo alle regioni (a memoria 6 miliardi).
Più le varie strisce blu etc.
Le istituzioni, saranno propense a rinunciare a questo mare magnum di denaro?
Quesito interessante. Ad esempio potrebbero iniziare a far pagare le multe in proporzione al reddito. Ma, ad oggi, è difficile capire cosa potrà fare il governo tra XXX anni
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&re@ |
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Febbraio 01, 2024, 15:22:40 pm |
Utente standard, V12, 77625 posts |
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Sè campa cavallo, ma quante multe devi fare al Briatore della situazione per compensare un gettito del genere? Che poi diventa povero e gli devi anche far pagare meno? Decisamente più immediato alzare i costi dell'energia e far pagare il bollo e i parcheggi anche alle elettriche, per esempio.
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Loggato
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baranzo |
Nothing's as it seems! |
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Febbraio 02, 2024, 11:22:18 am |
Global Moderator, V12, 27239 posts |
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“La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza.” (G. Orwell, 1984)
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Velo |
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Febbraio 05, 2024, 09:01:36 am |
Utente standard, V12, 5791 posts |
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SIAMO O NON SIAMO DEI COGLIONI?
da Quattroruote:
Il cambio di paradigma tecnologico. Le implicazioni (e le contraddizioni) della transizione. I retroscena, i personaggi e le storie di un’industria al centro di una rivoluzione. La passione per le belle macchine e la bella guida. In anteprima, per voi, l'editoriale che troverete sul numero di febbraio di Quattroruote OLTRE IL DANNO LA BEFFA (CINESE)
Carlos Tavares, il ceo (uscente) di Stellantis, ormai lo dice senza mezzi termini: la transizione, per com'è stata progettata dalla politica europea e assecondata da un'industria evidentemente poco usa alle strategie di lungo termine, rischia di diventare «un bagno di sangue». Tavares si riferisce nello specifico alla guerra scatenata dalla Tesla, che continua imperterrita a tagliare i listini (in Italia, anche la Model Y è stata riposizionata a portata d'incentivi presenti e imminenti). A Musk interessa poco se riducendo i prezzi al pubblico sacrifica gli utili: il suo obiettivo è di conquistare quote di mercato il più velocemente possibile, una sorta di Blitzkrieg che fa scopa con la necessità di saturare gl'impianti in giro per il mondo. Il divino Elon se lo può permettere, perché il suo modello di business non è legato alla vendita del singolo "ferro", ma alla marginalità proveniente dall'ecosistema che gravita attorno all'automobile vera e propria; i competitor, che negli anni post-pandemia hanno assaporato il dolce gusto di bilanci scintillanti producendo macchine con il contagocce, no. Già perdono un sacco di soldi cercando di vendere le elettriche, per le quali si prevede un'importante contrazione nel '24 (la decisione della Hertz di sostituire buona parte delle Bev in flotta con modelli termici la dice lunga su quanto sia difficile far tornare i conti in questo segmento, anche per chi lo fa di mestiere); figuriamoci se si mettono a fare il gioco di un leader che non fa prigionieri, sapendo peraltro benissimo che – a forza di tagliare – nella catena del valore di ciccia superflua ne è rimasta ben poca (la Mercedes sta addirittura dismettendo la propria rete di vendita in Germania, e la notizia ha qualcosa di drammatico per l'ipertrofico orgoglio tedesco). Tavares ammette che i costruttori tradizionali hanno ormai pochi margini residui di manovra: «Aggiusterò i prezzi in base a quanto riuscirò a ridurre i costi di produzione. Storicamente, la marginalità delle Case varia dal 3 al 14% e oggi si vede un significativo calo nella redditività a livello globale. Se c'è un trend di costante distruzione del valore, ossia si abbassano i prezzi a un ritmo superiore alla capacità di ridurre i costi industriali, le aziende si trovano in difficoltà, chiudono i bilanci in rosso e rischiano di diventare prede dei gruppi che hanno i conti in ordine». Dunque, ed è la prima volta, Tavares allude alla possibilità di nuove aggregazioni: «Se i numeri rimangono appropriati, allora siamo pronti per qualunque tipo di consolidamento». Chi invece si sta accodando alla Tesla con grande rapidità è la BYD, a cui per inciso è stata consegnata la prima dell'ormai famosa flotta di dieci navi per trasporto auto (sempre ammesso che la crisi nel Mar Rosso trovi soluzione, sennò questi enormi mercantili serviranno a poco): in Germania, principale mercato Bev del continente (sia pure in grande contrazione dopo la fine degl'incentivi), il prezzo della Atto 3 ha subito un taglio del 15%, in attesa d'iniziare i lavori per l'annunciato stabilimento in Ungheria. Insomma, l'industria europea è sotto attacco. E probabilmente nelle stanze che contano qualcuno si starà domandando se aver fatto la rivoluzione per consegnare ad altri una leadership centenaria sia stata una mossa intelligente. A chiederselo per primi sono i tedeschi, la cui filiera inizia a preoccuparsi sul serio. ZF, Bosch e Continental hanno resa pubblica l'intenzione di operare massicci tagli agli organici. Ma è soltanto l'inizio. Secondo Stefan Bratzel, direttore del Center of automotive management di Bergisch Gladbach, nei prossimi cinque anni il ridimensionamento già in atto per il passaggio all'elettrico subirà un'accelerazione, mettendo a rischio circa un quinto dei lavoratori del settore. Finora, i tagli non si sono rivelati traumatici solo grazie ai tradizionali strumenti di contrattazione con i sindacati: aziende come la Volkswagen, per esempio, stanno riducendo la propria forza lavoro utilizzando la leva della "curva demografica", espressione retorica dietro cui si celano i prepensionamenti, la mancata sostituzione della forza lavoro e gli esodi incentivati. Ma è chiaro che si tratta di palliativi: il motore tedesco – come dimostra la mobilitazione di agricoltori e camionisti, a cui viene chiesto di pagare in anticipo il conto salato della transizione – sta perdendo colpi, anche perché lo sbocco commerciale rappresentato per decenni dalla Cina si va velocemente ridimensionando per la concorrenza di prodotti locali di crescente qualità. Un quadro inquietante. Che assume l'amaro gusto della beffa nell'apprendere che i cinesi – ormai sicuri che l'Europa non potrà (o vorrà) smantellare il phase out del 2035 (a meno d'improbabili marce indietro dopo le prossime elezioni) – intendono ora investire in alternative al full electric. Nel documento programmatico approvato in dicembre, il governo di Li Qiang annuncia di ritenere strategici gli investimenti su idrogeno, ammoniaca, biocarburanti e combustibili sintetici da fonti rinnovabili, ovvero tutto quello che Bruxelles continua a osteggiare per una stolida ubbidienza a convinzioni che non si vogliono riconsiderare. Noi europei abbiamo dato prova di un'ingenuità imperdonabile, inseguendo un'ideologia di cui ora tutti comprendono le devastanti implicazioni per le economie a noi prossime. Fra questi, anche la Corte dei Conti europea, che ammette come quella dell'elettrico sia «una stretta strada da percorrere con notevoli difficoltà e più facile a dirsi che a farsi». Che abbia ragione Akio Toyoda – uno che non ha mai nascosto le proprie perplessità sulla transizione – nel dire che le Bev non supereranno mai il 30% di quota globale?
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Loggato
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DoguiPlus |
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Febbraio 05, 2024, 10:43:11 am |
Utente standard, V12, 6670 posts |
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SIAMO O NON SIAMO DEI COGLIONI?
da Quattroruote:
Il cambio di paradigma tecnologico. Le implicazioni (e le contraddizioni) della transizione. I retroscena, i personaggi e le storie di un’industria al centro di una rivoluzione. La passione per le belle macchine e la bella guida. In anteprima, per voi, l'editoriale che troverete sul numero di febbraio di Quattroruote OLTRE IL DANNO LA BEFFA (CINESE)
Alle volte penso veramente che questi CEO siano quantomeno stupidi a pensare che tutte le cazzate che ci propinano... debbano essere seguite. La verità è che l'UE è "avanti" e ha il dovere morale di essere all'avanguardia nella transizione ecologica, inutile rimuginare sul fatto che Musk è più avanti di loro.... Semplicmente è stato più furbo a partire prima, sviluppare meglio il concetto anche con le stazioni di carica (vero plus dell'ecosistema Tesla). Adesso Tavares frigna che vuole soldi per produrre qui, probabilemnte Stellantis si fonderà con Renault per aver e più Francia al comando e questo parla di industria!!! VERGOGNA!!!
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Loggato
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MRC |
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Febbraio 05, 2024, 11:26:55 am |
Utente standard, V12, 19993 posts |
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la mobilità elettrica è nata morta.
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