news da echelon seth1974 , guardate che ho trovato .
da
www.ilnuovo.itRcAuto, la prima vittoria dei consumatori
Lecce, accolto il ricorso di un automobilista contro il cosiddetto "cartello" delle compagnie assicurative: imposto un rimborso del 20%.
MILANO - Vittoria dei consumatori contro la lobbie delle assicurazioni, che ha subito in tribunale una prima sonora sconfitta nonostante la conversione in legge del decreto cosiddetto "frena-ricorsi", che obbligava il giudice di Pace a decidere "secondo diritto" escludendo la possibilità di emettere sentenza "secondo equità". Un complicato accorgimento tecnico che di fatto rendeva i ricorsi più difficili e che molti, e le associazioni di difesa dei consumatori prima di tutte, accusavano di avere come unico scopo quello di "salvare" le compagnie assicurative dalla presentazione di ricorsi di massa.
La vicenda è nota: dal 1995 al 2000, secondo quanto affermato dall'Antitrus al termine di un'istruttoria in merito, le compagnie di assicurazione avrebbero tacitamente concordato una sorta di "cartello" delle tariffe, violando in questo modo i principi della libera concorrenza e riuscendo a mantenere più alti i prezzi delle offerte al pubblico.
Dal 2000 però, dopo la condanna dell'organismo di controllo, i consumatori avevano scoperto di aver diritto a un rimborso, pari almeno al 20 per cento di quanto pagato in precedenza. Per le compagnie assicurative, chiamate in giudizio da migliaia di cittadini, il danno appariva enorme. E un decreto del governo, entrato in vigore nel febbraio scorso, aveva sostanzialmente reso più difficoltosa la presentazione di ricorsi imponendo limiti alla decisione del Giudice di Pace, e indirizzando le proteste verso i gradi di giudizio più alti e, come è noto, più lenti e difficili da gestire.
Ora però, nonostante l'imposizione ai giudici di Pace di decidere "secondo diritto", un magistrato di Lecce ha riconosciuto le ragioni di un automobilista pugliese, imponendo alla sua compagnia, la Fondiaria Sai, di risarcire il 20 per cento di quanto pagato nei 5 anni incriminati. "Aderendo al Cartello e alterando il gioco della concorrenza" ha scritto il giudice di Pace leccese la compagnia ha determinato un aumento di circa il 20 per cento dei costi totali dei premi assicurativi incassati dall'impresa, pocurando alla stessa un ingiusto profitto e per l'"effetto arrecando un ingiusto danno". "Ne deriva - conclude il magistrato - il diritto dell'attrice al risarcimento del danno". All'assicurato "raggirato", andranno 260 euro. Poca cosa, in effetti. Ma di fatto la sentenza sembra riaprire la strada dei ricorsi davanti ai giudici di Pace.
Le prime ad accorgersene sono state proprio le associazioni dei consumatori che hanno patrocinato i ricorsi. E l'Intesa Consumatori, che ne raggruppa le principali, chiarisce: "Queste sentenze riaprono la strada dei ricorsi anche dopo il vergognoso decreto salva-compagnie emesso dal governo".
(13 novembre 2003, ore 13,28)