Ma secondo me, avete perso il punto del messaggio iniziale: "Le Quément ha detto una cattiveria", questo quanto secondo il centro traduzione di 4R ...

In effetti non ha tutti i torti, Renault sta portando avanti uno stile ed un design che nulla hanno a che vedere col passato e col retrò, questo ha comportato molti sacrifici, molte scelte azzardate e qualche clamoroso flop ( Avantime su tutti ).
Adesso, dopo qualche anno, sono riusciti a far piacere alla gante questo nuovo stile, è quindi chiaro che difenda le sue scelte.

io poi resto sempre dell' opinione che se si prende spunto dal passato, dalle "vecchie glorie", significa che si è privi di proprie idee, di un proprio stile.

Mi piacciono un sacco le auto di Le Quement, e sono riuscito ad acquistarne una; prima opoi riuscirò anche a prenderne una di Bangle !!

Ma secondo me, avete perso il punto del messaggio iniziale: "Le Quément ha detto una cattiveria", questo quanto secondo il centro traduzione di 4R ...

E invece no, poi che a noi piacciano certe auto e altre no è un altro paio di maniche.

Effettivamente, a guardar bene, quel che dice non è sbagliato: la 8C segue i lineamenti degli anni 70, la Fulvia richiama ... pur restando entrambe belle auto

Scusa hai ragione, ma ero andato oltre la presunta critica contenuta nell'intervista. Infatti avallo completamente l'affermazione circa i richiami degli anni '70, anche se sarebbe più giusto dire '60...
Ma è proprio per questo che mi piacciono, così come la Miura che per me è la più bella di tutti i tempi.

Resta il fatto che le Renault  non mi piacciono proprio così come la spocchia che hanno 'sti designer nell'affermare la propria superiorità grazie alla ricerca dell'originalità a tutti i costi.

Pienamente d'accordo, se l'auto è bella è bella anche se ricalca linee già viste ;)Mi permetto di segnalarti che nell'articolo-intervista non traspare assolutamente spocchia da parte di Le Quément, anzi ... tutto il contrario; lui sottolinea il fatto che ha dovuto farsi il corso interno di amministrazione per "contare" di più al momento della decisione dell'industrializzazione e che le cose sono molto cambiate, in meglio, rispetto ai tempi di lui giovane designer. Sottolinea molto anche il fatto di seguire i giovani designer sin dalla tenera età, che si auto propongono alle case con disegni spediti. Addirittura cita un esempio di un ragazzino che inviò dei disegni e, come risposta di ringraziamento, fu invitato a visitare gli stabilimenti.